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Agnello Gallese IGP: sostenibilità e servizio per un nuovo anno sul mercato italiano

of Redazione


La doppia sfida Brexit-Covid-19 non arresta la corsa del Welsh Lamb IGP in Italia. La carne ovina gallese, infatti, rinnova la sua presenza sul mercato italiano anche per tutto il 2021: chef, ristoratori e professionisti del settore potranno acquistare l’Agnello gallese dai rivenditori del foodservice, mentre
i consumatori potranno trovarlo, come d’abitudine, nei banchi di carne fresca della GDO e nelle macellerie.
Apprezzato per il suo gusto pre- libato, la sorprendente tenerezza e la versatilità dei suoi tagli, l’Agnello gallese IGP da anni è entrato nelle abitudini d’acquisto degli Italiani.
A sceglierlo sono sempre più consumatori che prediligono prodotti dalla provenienza garantita, allevati secondo determinati standard di qualità e con apprezzabili caratteristiche organolettiche. «Nonostante il periodo difficile che abbiamo vissuto, il comparto delle carni gallesi guarda al futuro» afferma Jeff Martin, responsabile per il mercato italiano dell’ente promotore HCC. «Sappiamo di poter offrire ai nostri clienti ciò che il consumatore desidera: un prodotto di qualità, dall’origine garantita e allevato secondo i più alti standard di benessere e sostenibilità ambientale».
E proprio la sostenibilità sarà la parola d’ordine anche per quest’anno. «Riteniamo che The Welsh way, ovvero il modo gallese di allevare, abbia molto da offrire» spiega Martin. «La nostra ambizione è quella di rendere i nostri allevamenti di ovini e bovini un esempio globale di come produrre cibo di qualità, in modo sostenibile ed efficiente».
Gli allevatori gallesi sfruttano terreni marginali, ovvero non utilizzabili in altra maniera, per il pascolo del bestiame. Lo fanno con sistemi non intensivi, utilizzando erba e acqua piovana per allevare gli animali, evitando così di contribuire alla deforestazione e all’uso non sostenibile delle risorse idriche. Gli allevamenti gallesi aiutano inoltre a immagazzinare carbonio nei pascoli e mantengono viva la biodiversità. «Il nostro obiettivo — precisa Martin — è garantire che i consumatori, quando scelgono il Welsh lamb o il Welsh beef, possano essere sicuri che la loro carne sia prodotta secondo i più alti standard di sostenibilità e di fare la nostra parte per combattere le sfide globali del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare».
Sul fronte del servizio, in- vece, gli operatori del settore potranno sempre contare su un’ampia scelta di tagli sottovuoto o in skin pack e su una shelf­life di prodotto più lunga che arriva fino a 33 giorni.
«La scadenza più lunga del nostro Agnello gallese, oltre al fatto che il prodotto arriva nei punti vendita “pronto” per essere esposto nei banchi di carne fresca (già porzionato, confezionato, prezzato ed etichettato), garantisce al supermercato e al caporeparto un risparmio notevole di tempo e una miglior gestione del prodotto. Un aspetto molto importante che ci posiziona ad alti livelli non solo per la qualità della carne, ma anche per il servizio efficiente offerto» conclude Martin.
Il Galles è uno dei più grandi produttori di carne di agnello d’Europa: un censimento del 2016 contava infatti quasi 10 milioni di ovini. In tutto il Galles, un territorio di circa 20.000 km2, ci sono circa 14.000 allevamenti, con una media di 700 capi ovini a fattoria.


>> Link: www.agnellogallese.it



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