Romania
Nel 2021 la Romania ha esportato più del 20% del bestiame allevato, per un valore totale, secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica, superiore ai 225 milioni di euro. Pur essendo tra i primi 5 Paesi allevatori di ovini e caprini nell’UE, la Romania non è ai primi posti per la produzione di carne. Il suo principale mercato di esportazione è la Giordania, con oltre 1.000.000 di animali esportati, la metà dei quali circa è costituita da pecore e capre. Altri importanti mercati sono Arabia Saudita, Grecia, Italia e Bulgaria. Alla fine del 2020 il Paese si è classificato al secondo posto per quota di ovini sul totale dell’UE, con una percentuale del 16,8%, dopo la Spagna, che detiene una quota di circa 25%. Secondo il presidente della federazione Romalimenta, i motivi di questa differenza tra produzione locale di carne e esportata sono le abitudini dei consumatori. Gli animali sono infatti venduti vivi, il che viene considerato un vantaggio in quanto il mercato non è regolato. La maggior parte del bestiame viene trasferito da porti come Brăila, Constanța e Tulcea da dove viene trasportato via mare, principalmente verso i Paesi musulmani. Questi Stati che consumano soprattutto ovini e caprini costituiscono anche la maggioranza degli azionisti presenti nelle aziende romene, secondo i dati forniti al quotidiano Ziarul Financiar (fonti: ICE Bucarest; EFA News – European Food Agency; photo © costin motea/EyeEm – stock.adobe.com).
Francia
Facendo seguito ad un iter che ha richiesto l’approvazione della Commissione europea e un importante lavoro legislativo portato a termine nella legge Egalim (“Legge Alimentazione”) 2 dell’ottobre 2021, la Francia ha pubblicato un decreto per rafforzare le indicazioni di origine sulla carne nei ristoranti. Pertanto, a partire dal 1o marzo prossimo, dovrà essere indicata l’origine delle carni (suino, pollame, agnello, pecora) servite in tutti i servizi di ristorazione fuoricasa (mense e ristoranti, anche aziendali), così come viene già fatto per la sola carne bovina dal 2002. L’etichettatura di origine della carne dovrà menzionare il Paese di allevamento e il Paese di macellazione per la carne fresca, refrigerata, congelata o surgelata. Queste informazioni sull’origine della carne venivano già fornite ai consumatori nei supermercati e nelle macellerie, ma non nei ristoranti. Questo nuovo obbligo risponde ad una forte richiesta da parte dei consumatori di trasparenza e tracciabilità sull’origine degli alimenti e dei prodotti di consumo. Con la pubblicazione di questo decreto, quindi, il Governo francese risponde ad una legittima richiesta, offrendo maggiori informazioni affinché i consumatori possano prendere decisioni informate sugli alimenti che consumano (fonti: agriculture.gouv.fr – 3tre3.it).
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