Il mercato della carne visto con gli occhi degli operatori più qualificati: un tetris, un puzzle, un gioco della concorrenza in continuo cambiamento. Influenzato dai fatti del mondo, dalle ondate dell’inflazione, dalle nuove sensibilità ambientali, dalle politiche commerciali internazionali, europee e interne e da tante altre variabili. Ne abbiamo parlato con Gabriele Pizzorni, responsabile marketing & trade marketing di MEC Spa, azienda alimentare di carni rosse bovine fondata nel 1986 a Montanera (CN), in Piemonte, dai fratelli Formento, azionisti di maggioranza (l’AD Claudio Formento ed Ezio e Flavio Formento ai ruoli operativi).
Nata come macello per la commercializzazione del “tal quale” (mezzena più sottoparti) e di tagli sottovuoto, oggi MEC Spa è un’industria organizzata sostanzialmente in due reparti: l’area di macellazione delle mezzene e l’area di trasformazione dei tagli e del sottovuoto. «Il mercato dei consumi della carne in Italia è in calo progressivo e dunque il comparto si sta sempre più specializzando verso la qualità e una maggiore componente di servizio» premette Pizzorni durante un recente incontro nella sede aziendale di Montanera.
«Ad esempio, i pronti a cuocere e le monoporzioni incontrano esigenze sempre più sentite dai consumatori, soprattutto nelle grandi città e nelle metropoli. Inoltre, registriamo un forte inasprimento della concorrenza, maggiori tensioni sul prezzo e minore redditività. Così — sottolinea Pizzorni — chi produceva soltanto per il B2B si orienta adesso verso un ruolo di azienda di trasformazione per integrare i ricavi. Nel nostro caso, il piano industriale degli ultimi dieci anni ha implementato proprio la diversificazione attraverso una business unit ad hoc per il confezionato».
Otto anni fa l’azienda lanciò una prima linea di prodotti per due segmenti di mercato prioritari, caratterizzati da un trend di crescita più elevato: gli hamburger e le tartare. Come prima linea venne lanciato un prodotto piemontese, la Battuta di Fassone, in confezioni da 160 grammi (80 grammi x 2), un segmento di cui oggi MEC Spa è leader di mercato in Italia, a volume e a valore. Successivamente fu lanciata una seconda linea a base di scottona e, da due anni, una linea di ready to eat in sottovuoto, sempre a marchio Formento. Ultimamente, infine, sono state riviste queste ricette ready to eat e ora è in programma la presentazione dei nuovi prodotti sul mercato.
Un mercato della carne che è in continua evoluzione, con un segmento Business to Business, oggi, a bassa redditività, in cui i costi logistici hanno un certo peso e quindi le quote sono circoscritte ad una zona più ristretta e vicina, il Nord Ovest, anche a causa di tempi di filiera specifici per il fresco. Il Business to Consumer, invece, ha marginalità più alta e un ciclo di vita a scaffale più lungo.
«Il futuro della carne? L’hamburger ormai è sdoganato — risponde Pizzorni — ma il consumo del crudo, tipicamente piemontese, più limitato al Nord Ovest, si sta un po’ sviluppando nel Nord Est e in Centro Italia. Al Meridione, invece, per ora no.
Ma, soprattutto, sta cambiando la modalità di consumo, si ricercano prodotti a maggior valore aggiunto: il servizio, il piatto difficile da preparare, ma anche gli aspetti etici, sociali e ambientali. A nostro avviso c’è uno scenario di crescita più a valore che a volume — continua Pizzorni — si fanno più ragionamenti legati al concetto di valore aggiunto, in abbinamento a una qualità che è ormai condizione necessaria per approcciare un mercato che cambia».
MEC Spa in questo campo ha senz’altro da raccontare: 250 dipendenti, un export del 10%, un fatturato di 110 milioni di euro (l’80% nel B2B e il 20% restante nel B2C per i confezionati a marchio Formento, in vendita al dettaglio, il 60% dei quali in GDO e il 40% nel canale Horeca). Prodotti a marchio presenti principalmente nel Nord Ovest e in gruppi come Esselunga, Conad e Carrefour.
Insomma, il referente giusto per l’ultima domanda… «Qual è la bistecca perfetta? Beh, cambia da mercato a mercato» conclude Gabriele Pizzorni. «In Nord Italia, ad esempio, la percezione della qualità è legata ad una minor presenza di grasso, in Centro Italia invece la componente di grasso è più importante e sinonimo di bontà. Adatta, insomma, per una cottura alla griglia».
Massimiliano Rella
Nota
Photo © Mec Spa.
>> Link: carnimec.it
>> Link: formentocarni.it
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