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La carne nel mondo

Francia, UE, Gran Bretagna, Spagna

of Redazione


Francia: è la carne suina (carne + salumi) la più consumata in Francia
Secondo un recente comunicato dell’Inaporc – Interprofession nationale porcine, nel 2023 ogni abitante della Francia ha consumato circa 30,6 kg di carne suina (tra carne e salumi). Quella suina risulta quindi la carne più consumata in Francia, davanti al pollame (29,5 kg/abitante/anno) e alle carni bovine (21,3 kg abitante/anno).
La Francia si classifica al terzo posto nell’UE per la produzione di carne suina, dopo la Germania e la Spagna. Il 75% della carne suina viene consumata sotto forma di salumi/salsicce (fonti: 3tre3.it – Inaporc, leporc.com).


UE: produzione carne ovina in calo. Spagna e Grecia i Paesi più danneggiati: siccità prima causa del declino
Secondo le stime dell’Agriculture and Horticulture Development Board (AHDB), la produzione di carne ovina nell’UE si è attestata a 95.000 tonnellate nei primi tre mesi del 2024. Si tratta di un calo di 4.200 tonnellate (4%) rispetto allo stesso periodo del 2023, con un declino particolarmente marcato in due dei principali produttori, ovvero Spagna e Grecia. La produzione spagnola è stata impattata dalle continue siccità, come dimostra il calo dell’11% della produzione da gennaio a marzo anno su base annuale. La produzione greca è scesa ancor di più (–13%), attestandosi a 9.900 tonnellate (fino ad oggi). Tra i primi sei produttori, la Germania è stata l’unica nazione a registrare una crescita, seppur minima, di 880 tonnellate. La produzione francese e irlandese — secondo e terzo maggior produttore — ha registrato cali del 2% nell’anno fino ad oggi rispetto all’anno scorso. La macellazione totale europea è scesa del 6% (370.000 capi) anno su anno nel primo trimestre del 2023 a 6,3 milioni di capi, con un calo di 210.000 capi nella macellazione dalla Spagna. L’Italia ha registrato un calo annuale di 171.000 capi nel primo trimestre, mentre la macellazione in Grecia è scesa di 99.000 capi. C’è stata una crescita minima nei numeri di macellazione in Germania, Portogallo e Romania. A causa di questa minore produzione e a scorte più limitate, i prezzi delle pecore nell’UE hanno raggiunto il picco a fine aprile. Da allora, il prezzo di riferimento è andato a scendere per quattro settimane, per attestarsi a metà giugno, comunque più alto rispetto alla stessa settimana del 2023 (fonte: EFA News – European Food Agency).


Gran Bretagna: registrato il primo crollo della produzione di carne in 10 anni (–3,7%)
Il Regno Unito ha registrato nel 2023 il primo calo della produzione di carne in dieci anni. A rivelarlo è il Rapporto “Agriculture in the United Kingdom 2023” (www.gov.uk/government/statisticagriculture-in-the-united-kingdom-2023). Secondo la nuova ricerca del governo britannico la produzione di carne è diminuita del 3,7% su base annua: il calo maggiore si registra nella produzione di suini domestici, il cui numero è sceso del 10% a 4,7 milioni di capi.
I bovini sono diminuiti del 3,8% a 1,4 milioni di animali e il numero totale di bovini e vitelli è diminuito dello 0,8%, a 9,6 milioni di animali. Nel frattempo, il numero totale di pollame è diminuito del 2,9% (178 milioni di esemplari), mentre il numero totale di pecore e agnelli è diminuito del 4,1% a 32 milioni di animali. La pubblicazione annuale, che fornisce una panoramica dell’agricoltura nel Regno Unito, ha rivelato che anche la mandria totale di bovini da latte del Paese è diminuita dello 0,3% a 1,8 milioni di animali, mentre la superficie coltivata a cereali è scesa del 2,7% a 3,1 milioni di ettari. L’indagine ha inoltre rivelato che la forza lavoro totale nelle aziende commerciali è scesa dell’1,7% a 462.000 occupati. Per quanto riguarda i fattori giudicati alla base del calo, secondo il rapporto al primo posto c’è l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che sembra avere avuto un impatto significativo sui prezzi dei fattori produttivi, tra cui energia e fertilizzanti anche per i produttori agricoli e zootecnici. Altro fatto decisivo è stata la continua carenza di manodopera nel settore ma hanno fatto la loro parte anche l’influenza aviaria e la tubercolosi bovina. Sempre secondo il report, tra i fattori determinanti del calo della produzione di carne c’è da annoverare il calo del consumo: i dati del governo, infatti, indicano che il consumo di carne pro capite è diminuito del 14% tra il 2012 e il 2022. I consumatori inglesi mangiano meno carne anche in virtù dell’aumento dei prezzi, che ha influito non poco sulla capacità di acquistare i prodotti del comparto (fonte: EFA News – European Food Agency).


Spagna: la UE riconosce il Cochinillo de Segovia come IGP
Il Maialino da latte (Cochinillo) di Segovia è stato ufficialmente riconosciuto dall’Unione Europea come Indicazione Geografica Protetta (IGP). La pubblicazione di questo riconoscimento in Gazzetta Ufficiale UE segna il culmine di un percorso avviato due anni fa dall’Associazione per la promozione del Cochinillo de Segovia (Procose), col sostegno dell’Istituto Tecnologico Agrario di Castilla y León (Itacile). L’IGP consentirà ai prodotti di essere etichettati con garanzia di qualità e provenienza, migliorandone il valore sui mercati nazionali e internazionali. Attualmente, 37 allevamenti e 4 macelli producono 154.330 suinetti all’anno, generando 534 tonnellate di prodotto per un valore di 5,7 milioni di euro.
Il Cochinillo de Segovia viene allevato esclusivamente nelle zone di Segovia e La Moraña de Ávila, alimentato con latte materno fino allo svezzamento. I suinetti, di peso compreso tra 4,0 e 5,8 kg, vengono venduti interi o in tagli primari. Tutte le fasi produttive sono svolte all’interno della zona geografica controllata. La reputazione del Cochinillo de Segovia, basata sui metodi di produzione e sulla qualità, è riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale, con una forte domanda nel settore dell’ospitalità (fonti: 3tre3.it; comunicacion.jcyl.es; cochinillodesegovia.es).



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