Taste 2025 non ha tradito le aspettative: con 770 espositori e 8.483 buyer (892 dei quali esteri, +23.5% rispetto all’edizione del febbraio scorso), la manifestazione di Pitti Immagine dedicata alle piccole imprese italiane — familiari, artigianali, industriali — di eccellenza registra un nuovo record di presenze e consolida la sua leadership tra gli eventi di settore. «Se mi guardo indietro, anche solo di qualche stagione — commenta Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine, alla chiusura del salone — quasi non credo a questi risultati, pur vivendo tutti i giorni l’impegno e la cura che le nostre persone mettono nell’organizzare e comunicare Taste. E i numeri, per quanto straordinari, non dicono tutto, non danno l’idea dell’atmosfera di questi giorni in Fortezza. Bisognava esserci per capirlo: la cosa che mi ha dato più soddisfazione è il senso di energia allegra, del piacere di lavorare e incontrare, il rispetto e la curiosità che si sono stabiliti ad ogni tavolo tra il produttore e il suo cliente, potenziale o già fedele, e tra gli espositori stessi. Credo che le nostre scelte di allestimento, grafica, selezione, alternanza di merceologie e storie, servizi e occasioni di formazione, diano un grande contributo, ma la verità è che questo è un mondo con qualità umane di grande spessore».
Sull’affluenza dei compratori (negozi specializzati, distributori e importatori, department store, professionisti dell’ho.re.ca., ristoratori, chef) va detto che l’aumento del 19% rispetto all’edizione numero 17 riproduce lo stesso aumento che lo scorso anno venne registrato rispetto al 2023… E i quasi 900 compratori esteri hanno fatto un balzo addirittura di quasi il 24%, in rappresentanza di oltre 60 Paesi. Ai primi posti troviamo Francia, Germania, Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna, Spagna, Austria, Belgio, Olanda, Turchia; da segnalare anche le presenze dell’Est europeo e di tanti mercati extra continentali: Australia, Giappone, Canada, Corea del Sud, Singapore, Thailandia, Emirati Arabi e Arabia Saudita, Messico, Brasile, Nuova Zelanda. Complessivamente, quindi, considerando anche agenti, rappresentanti e fornitori, gli oltre 600 tra giornalisti e operatori media e il pubblico di appassionati entrati in Fortezza nei tre giorni, Taste ha superato quota 12.300.
>> Link: taste.pittimmagine.com
Meat Japan Wagyu Ragù
Meat Japan è una società con sede in Italia, a Saronno (VA), fondata nel 2021 da Paolo Tucci, Salvatore Di Mento e Hideki Onishi, titolare con la famiglia della macelleria Ginkakuji Onishi di Kyoto, storicamente specializzata nella selezione di carni Wagyu di altissima qualità, tra cui la Ginkakuji Onishi Wagyu e la Juku, il primo “Wagyu giapponese sostenibile”. Il loro obiettivo? Portare la cultura del vero Wagyu in Italia e in Europa. Unendo le loro professionalità, riescono a seguire tutta la filiera che fa arrivare al cliente finale il taglio desiderato, insegnandone anche manipolazione e comunicazione. Perché alla base di questo progetto, che oramai è una solida realtà commerciale, c’è la passione per la carne e il valore del rispetto: per i dipendenti, gli allevatori e gli animali, «di cui noi onoriamo il sacrificio cercando di non sprecare nulla di ciò che ci donano. E questo è sostenibilità, il vero goal di Meat Japan» mi aveva raccontato Paolo Tucci qualche tempo fa e me lo riconferma in fiera, la prima volta a TASTE per Meat Japan. E in questa direzione, nella direzione della sostenibilità e del NON SPRECO, è nata ad esempio la linea di Meat Japan Wagyu Charcuterie. «Il nostro è un progetto globale sull’animale: ci teniamo a sostenere i nostri allevatori esportando la carcassa intera disossata e dando modo ai nostri clienti di utilizzarla tramite un’educazione alla sua cottura e lo sviluppo di prodotti specifici come appunto la linea di salumeria». O questi vasetti di ragù. Un gusto indescrivibile!
>> Link: meatjapan.com |
Scudellaro, il metodo “Latte e Miele” anche in vasetto
Il “Latte e Miele” è una metodologia di allevamento seguita da Scudellaro per una parte dei propri animali. Si tratta del fiore all’occhiello dell’azienda veneta, un Disciplinare di produzione brevettato nel 2007 a cui Scudellaro è giunta unendo la tradizione della corte padovana, la ricerca dell’Università di Padova, che ha seguito l’azienda in tutta la fase di sviluppo e sperimentazione, e lo chef Fabrizio Barontini. “Il metodo di allevamento Latte & Miele aumenta la gustosità e la morbidezza delle carni senza alterarne le caratteristiche. I vantaggi di quest’alimentazione non vanno solo in gusto, ne guadagnano soprattutto gli animali in termini di salute e benessere” si legge nel sito dell’azienda. “Tutti gli animali Latte e Miele crescono all’aperto, liberi di razzolare nel verde e dispongono di abbondante acqua ed erba fresca. Negli ultimi due mesi l’alimentazione (cereali, leguminose, crusca ed erba fresca) viene integrata con la miscela di latte e miele, aumentando le difese immunitarie dell’animale evitando l’uso programmato di antibiotici. L’integrazione del miele millefiori aumenta le difese immunitarie degli animali, il latte in polvere garantisce un sano apporto di vitamine, proteine e calcio”. Con questo metodo vengono allevati Pollo, Faraona, Oca e Cappone. In particolare, il Pollo Latte e Miele di Scudellaro proviene da una razza certificata (Collo Nudo Label Rouge) a lento accrescimento, con la maturazione di 120-160 giorni prima di arrivare a macellazione. “Animale di grande movimento, ama il pascolo con conseguente carne soda ma allo stesso tempo morbida, pelle sottilissima e limitata intarsiatura di grasso. Le carni si presentano più morbide, anche se i mesi di maturazione tenderebbero a renderle notevolmente consistenti, la pelle è ottima da degustare in quanto i profumi del miele tendono a trasferirsi proprio nelle parti grasse dell’animale”. A TASTE abbiamo scoperto e assaggiato il Ragù di Pollo Latte & Miele. Come gli altri sughi pronti firmati Scudellaro, sono realizzati interamente presso il laboratorio di Candiana (PD) con ricette della tradizione locale. Per la loro preparazione vengono utilizzate solo carni 100% Scudellaro degli allevamenti di proprietà. Non sono usati conservanti e il processo di pastorizzazione avviene direttamente in vasetto.
>> Link: scudellaro.it |
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