I produttori di Bresaola della Valtellina Igp hanno scommesso sul turismo attivo associando l’esperienza di un territorio così particolare al suo prodotto più famoso. Un prodotto tipico e destagionalizzato, i cui consumi salgono però in estate, che è poi una stagione perfetta per visitare la Valtellina e assaporare le sue specialità.
L’iniziativa del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina si chiama appunto “Destinazione Bresaola” e consiste in un format lanciato nel 2021 per accompagnare i turisti nei territori attraverso 10 percorsi di trekking geomappati abbinati a 10 panini “fai da te”, ideati dal Consorzio insieme ad un food blogger. Sono panini composti anche con altri ingredienti, locali e non, per esaltare la versatilità e gli abbinamenti possibili di un salume particolare come la bresaola.
Nel primo anno di lancio furono distribuite 25.000 guide tascabili sul territorio e sui panini “fai da te”, il secondo anno è stata invece creata una rete di ristoratori, ciascuno con una proposta di “spuntino della memoria” rivisitato, da acquistare in ristoranti, enoteche, gastronomie. Per la terza stagione, nel 2023, si punterà sul cicloturismo con una serie di proposte a tema che coinvolgeranno il mondo del turismo e della ristorazione. «Siamo soddisfatti — ci dice la coordinatrice del Consorzio Paola Dolzadelli (in foto) — la campagna sta portando buoni risultati. Finito il lockdown nel 2020, c’è stata una riscoperta del rapporto con la natura e ci è venuto spontaneo valorizzare il prodotto all’interno dell’offerta turistica e delle risorse paesaggistiche che la Valtellina offre, all’insegna del benessere». Come dire: 2 + 2 fa 4. O no?
Il mondo della bresaola è ampio, è un prodotto che si può fare ovunque, bresaola è un termine generico, ma in Valtellina, per tradizione, c’è una grande concentrazione di aziende e piccoli artigiani del gusto. «La bresaola è un prodotto ormai molto noto, pertanto come Consorzio ci siamo attivati per tutelarne l’identità, dandole una definizione normativa affinché ciò che è bresaola venga identificato e normato in modo chiaro, in quanto caratterizzato da un preciso processo produttivo. L’iter procedurale in vista della normazione è in corso. In ogni caso, solo nella provincia di Sondrio si produce quella contrassegnata dall’Indicazione Geografica Protetta. Fondato nel ‘98, il Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina aggrega 15 aziende che rappresentano il 99% dei volumi di produzione della IGP. L’IGP è la tipologia che muove i grandi volumi delle diverse bresaole prodotte sul territorio. La produzione complessiva di prodotto certificato supera le 12.000 tonnellate di vendite, assorbite per il 95% dal mercato italiano e per l’estero principalmente dai Paesi europei. Il Consorzio svolge attività d’informazione e divulgazione destinate principalmente al consumatore nazionale, interagendo con il territorio attraverso sinergie con il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina, che mette in atto iniziative di marketing territoriali integrate che coinvolgono altri prodotti DOP e IGP come i pizzoccheri, il vino, le mele e i formaggi valtellinesi. In prospettiva, un’altra sfida per i produttori e il Consorzio sarà quella di ampliare l’ambito dell’export, dove ci sono importanti spazi di crescita dei consumi.
Massimiliano Rella
>> Link: www.bresaoladellavaltellina.it
Il 2022 per la Bresaola della Valtellina IGP: tra inflazione e caro prezzi, la produzione arretra a –8,20%
Nel 2022 il comparto, già caratterizzato dalla variabilità di prezzo della materia prima, ha dovuto fronteggiare gli effetti perduranti della pandemia, il caro energetico e le ricadute sempre più gravose della crisi russo-ucraina, con un conseguente impatto importante. La produzione complessiva di Bresaola della Valtellina IGP riferita alle 16 aziende certificate si è attestata a 12.300 tonnellate (–8,20% sul 2021). Nell’ultimo anno, sono cambiate abitudini di consumo e comportamenti d’acquisto in risposta alle sopravvenute esigenze di spesa di una larga fascia di consumatori, su cui questa emergenza ha impattato a livello economico e di reddito in modo significativo. L’innalzamento complessivo dei costi di produzione non può più essere gestito dai soli produttori: la difficoltà ha investito l’intera filiera ed è necessario l’ascolto e l’intervento di tutti gli attori coinvolti, dalla distribuzione alle istituzioni. È urgente impegnarsi a garantire continuità a un settore strategico che rappresenta una realtà economica importante per la Valtellina e per l’intero sistema Paese nonché ad un prodotto premium nel profilo nutrizionale, nella praticità e versatilità, ideale per chi è attento a gusto, qualità e salute. Proprio per questo, nel 2023, tra gli obiettivi di comunicazione del Consorzio vi è quello di promuovere e valorizzare tutti i plus del prodotto (pratico, versatile, con zero scarti, ricco in proteine, vitamine e sali minerali), per far comprendere al consumatore quanto sia importante non rinunciare a questa grande fonte di piacere e benessere anche a fronte di un inevitabile aumento dei prezzi. |
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