La facciamo a Vinchio o a Vaglio Serra? Il più doroteo dei democristiani non avrebbe saputo fare meglio. E così, per non scontentare nessuno, la cantina dei 19 soci cooperatori produttori di vino dell’Astigiano che nel 1959 decisero di mettersi assieme è stata costruita su un appezzamento di terreno pianeggiante posto esattamente al confine tra i due piccoli comuni. Insieme — nonostante l’attaccamento ai reciproci campanili sia tale che per obbligo statutario il presidente e il vicepresidente devono essere uno di Vinchio e uno di Vaglio Serra —, hanno condiviso negli anni l’obiettivo di portare l’uva ed il vino Barbera il più in alto possibile e con loro tutto il territorio.
Parliamo di un vitigno versatile che, a seconda della differente tipologia di terreno, di esposizione e di conduzione del vigneto e, non di meno, dal tipo di vinificazione e affinamento scelto, può dare vini giovani molto profumati oppure vini da lungo invecchiamento che reggono il tempo con eleganza. Il tutto con un occhio di riguardo ai vigneti migliori e alla salvaguardia delle vigne più datate le cui uve danno vita ad una linea denominata “Vigne Vecchie” nella versione giovane e quindi fresca e gioviale e nella versione affinata in legno, più datata, più complessa nei profumi e di maggiore struttura. «Alcuni di questi vigneti — sottolinea il presidente della Cooperativa Lorenzo Giordano — hanno oggi più di 80 anni e richiedono un lavoro sempre più accurato, ma le poche uve da essi prodotte hanno qualità e caratteristiche del tutto particolari».
Perché i viticoltori accettano di continuare a lavorare questi vigneti? Perché la cantina non solo paga le uve a peso, ma garantisce un determinato rendimento ad ettaro in funzione delle loro caratteristiche qualitative. Essere scelti per queste produzioni di alta fascia significa non solo motivo di guadagno adeguato ma anche di vanto e orgoglio per i produttori. Da uve di alta qualità derivano i vini di più alta gamma come Sei Vigne Insynthesis, I Tre Vescovi, i due Vigne Vecchie o il Nizza Laudana.
«Sono nato a Vinchio e avevo cinque anni quando hanno costruito la cantina col contributo di tutti, mattone su mattone. Una scelta lungimirante perché su zona pianeggiante e senza problemi ad ampliare» ricorda il presidente Giordano. «All’inizio non c’era nemmeno l’acqua potabile che recuperavamo per caduta da una fonte alla quale eravamo collegati con un tubo. Di restauro in restauro oggi parliamo di una superficie coperta di 10.000 m2. Fino agli anni Ottanta è andata avanti così: si ritirava l’uva, si pigiava, si faceva il vino e si dava agli imbottigliatori. Gli unici a non guadagnare adeguatamente erano i viticoltori. Negli anni Ottanta abbiamo incontrato Giuliano Noè, che è diventato col tempo il papà della Barbera insieme a Giacomo Bologna. Da quel momento sono state censite e catalogate le vigne vecchie puntando alla qualità da vendere direttamente sul mercato».
Ad oggi sono quasi 200 soci con più di 500 ettari di vigneti (70% Barbera) parte delle colline del Monferrato elette Patrimonio UNESCO. Oltre alla Barbera troviamo Moscato bianco, Brachetto, Freisa e altre varietà. Dieci milioni di fatturato (10% estero) per 30.000 ettolitri vinificati nel 2022, 1 milione di bottiglie e 750.000 bag in box. «Quella del bag in box — puntualizza il presidente — è una scelta di qualità per un vino che va nella denominazione Piemonte e solo lì. Quasi tutte le confezioni sono vendute nel Nordeuropa, dove vogliono il vino di qualità e non sono interessati al contenitore».
Enoturismo
Vinchio Vaglio a suo tempo ha acquistato una porzione di bosco attiguo alla cantina e confinante con la Riserva Naturale della Val Sarmassa e ha ripristinato l’antico sentiero inserendo tavoli, fontane e gli originalissimi “nidi”, strutture in salice intrecciato a mano che proteggono i tavoli da picnic dal troppo sole e dal vento mantenendo, però, le giuste aperture per godere dello splendido paesaggio circostante. “Rappresentano la nostra volontà di proteggere il territorio e le tradizioni – sottolinea Giordano - mantenendo lo sguardo rivolto al futuro: sono il simbolo dell’accoglienza familiare che l’azienda da sempre riserva ai suoi clienti. Il percorso dei nidi è recintato ma con cancelli facilmente apribili e si può sempre entrare. Abbiamo chiuso per difenderci da cinghiali e caprioli che ci fanno grandissimi danni. È percorribile a piedi, a cavallo e pure in bici”.
Barbera
La piramide della Barbera perfezionata da Giuliano Noè (storico enologo della cantina) e portata avanti dal 2018 dall’allievo Giuseppe Rattazzo e dal giovane collega Matteo Laiolo, vede alla base, molto allargata, il Piemonte DOC Barbera, su cui si pongono nell’ordine, per produzioni e rese sempre più contenute, le DOCG Barbera d’Asti, Barbera d’Asti Superiore, Nizza e Nizza Riserva. La vendemmia è quasi esclusivamente manuale e dalla base al vertice l’utilizzo del legno e i tempi di affinamento aumentano come disposto dal disciplinare. Si ottengono Barbera diverse per freschezza, complessità, profondità ed abbinabilità. Tutte, e questa è la scommessa non solo della Cantina ma di tutto il Consorzio del Barbera d’Asti e del Monferrato, con una piacevolezza propria ed una collocazione precisa e funzionale.
Vigne Vecchie 50° Barbera D’Asti DOCG
Fu presentata in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della cantina, fondata nel 1959. Senza passaggi in legno, “50 anni” restituì al vigneto, al territorio ed al vignaiolo tutto il merito del suo livello qualitativo col risultato di ottenere una Barbera “come una volta”, di spiccata freschezza, ottimo corpo, buona struttura ed un caratteristico punto di fruttato.
Descrizione: le uve sono raccolte manualmente verso la terza decade di settembre. Dopo la diraspapigiatura, il mosto viene trasferito in vinificatori orizzontali a temperatura controllata. Al termine della fermentazione alcolica viene immediatamente avviata quella malolattica all’interno di vasche inox. Conclusa questa fase, il vino viene fatto riposare per circa 16 mesi in vasche inox e in cemento. È poi affinato ancora in bottiglia per 6 mesi prima della commercializzazione.
Consigli di abbinamento: primi piatti con sughi di carne o funghi. Secondi di carni rosse e bianche (arrosti, rolate, pollo alla cacciatora); finanziera, bagna cauda, formaggi di media stagionatura ed erborinati.
Sei Vigne Insynthesis Barbera D’Asti DOCG Superiore
Nasce da un progetto del 2001 che prevedeva, e prevede tuttora, una selezione estrema di vigneti capaci di produrre uve di altissima qualità.
Descrizione: durante la terza decade di settembre le uve, selezionate da vigneti di circa 60 anni sui quali è stato praticato un diradamento del 50%, vengono raccolte manualmente. Dopo la diraspapigiatura, il mosto viene trasferito nei vinificatori orizzontali a temperatura controllata. Successivamente alla fermentazione alcolica, viene avviata la fermentazione malolattica all’interno di vasche inox. Terminata questa fase il vino viene affinato in barriques nuove per circa 20 mesi; resta poi a riposare ancora un mese in vasche di cemento e viene infine messo in bottiglia dove rimarrà ancora un anno prima della commercializzazione.
Consigli di abbinamento: arrosti, bolliti di bue grasso, selvaggina, fonduta (meglio se con tartufo bianco), formaggio stagionato. Nel dopo pasto un insolito accostamento con cioccolato fondente e, volendo, anche con un sigaro, in questo caso rigorosamente toscano.
I Tre Vescovi Barbera D’Asti DOCG Superiore
Nato con l’obiettivo di produrre una Barbera di alta qualità, di buona beva e prezzo sostenibile, è la bandiera dell’azienda e del territorio: con lo stesso nome si identifica una delle core zone del Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte”. I Tre Vescovi è, infatti, la località dove si incontrano i confini delle Diocesi di Acqui Terme, Alessandria e Asti.
Descrizione: si vendemmia nella terza decade di settembre. Le uve provengono, dopo diradamento e accurata selezione, da vigneti di circa 30 anni dove sono raccolte manualmente. Dopo la diraspapigiatura delle uve, il mosto viene trasferito negli appositi vinificatori a temperatura controllata. Al termine della fermentazione alcolica viene immediatamente avviata quella malolattica all’interno di vasche inox. A fermentazione conclusa, il vino viene posto in affinamento in botti di rovere francese da 75 hl ed in barrique dove riposa per circa 12 mesi. Dopo un’ulteriore sosta di un mese in acciaio inox, il vino passa in bottiglia dove, prima della commercializzazione, viene definitivamente affinato per sei mesi.
Consigli di abbinamento: tagliatelle ai funghi, plin al ragù e lasagne, secondi a base di carni rosse (brasati, arrosti) e selvaggina, ma anche sancrau, il cavolo cappuccio stufato con aceto, e baciuà, lo zampino di maiale lessato. Ottimo con formaggi erborinati, stagionati e piccanti.
Laudana Nizza Docg
Bricco Laudana è il nome di un crinale collinare orientato a sud e situato tra Vinchio e Mombercelli, di grande vocazione enologica tant’è che proprio i suoi vigneti forniscono le uve destinate a produrre il Nizza DOCG.
Descrizione: si vendemmia nella terza decade di settembre. Le uve provengono, dopo diradamento e accurata selezione, da vigneti con età media che si aggira sui 50 anni. La raccolta avviene manualmente. Si inizia con la diraspapigiatura delle uve ed il trasferimento del mosto in vinificatori orizzontali a temperatura controllata. Successivamente a quella alcolica, viene avviata la fermentazione malolattica all’interno di vasche inox. Terminata questa fase il vino viene affinato in barrique, con diversi gradi di utilizzo: buona parte in legno nuovo, ma anche di secondo passaggio o terzo passaggio. Questa fase dura circa 12 mesi, dopodiché il vino passa ancora un mese in vasche di cemento e viene infine imbottigliato. Prima della commercializzazione sarà proprio in bottiglia che godrà di un ulteriore e definitivo periodo di affinamento di sei mesi.
Consigli di abbinamento: fritto misto piemontese, brasati, arrosti, formaggi stagionati.
Verticale di Barbera D’Asti Docg Vigne Vecchie
Chi vi scrive ha avuto il privilegio di partecipare qualche mese fa ad una degustazione di Barbera D’Asti DOCG Superiore. Sette calici per sette annate: 2017, 2006, 2003, 2000, 1998, 1995, 1991. Interessante al punto da mettere in evidenza tutte le caratteristiche aromatiche tipiche della Barbera, distinguibile nelle note floreali ma, soprattutto, fruttate, fino al fiore appassito e alla confettura. Curiosa la pulizia e l’integrità delle annate più vecchie; la beva incredibile del 1991. Messaggio chiaro: la Barbera è in grado di soddisfare tutti i palati e tutte le necessità in abbinamento col cibo. Dalla freschezza e aromaticità in giovinezza, alla profondità, struttura, pienezza e persistenza nella piena maturità.
Gian Omar Bison
Cantina Sociale di Vinchio
Vaglio Serra e Zl
Regione San Pancrazio 1
14040 Vinchio (AT)
Web: vinchio.com
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