La 22a edizione di Cibus si è chiusa con oltre 75.000 presenze (+25% sul 2022). Un’edizione da record per numero di brand (3.000) e buyer (3.000) presenti. Tra i temi protagonisti della kermesse parmense sicuramente i prodotti Dop e IGP, che, secondo l’analisi di Nielsen, se utilizzati come ingredienti all’interno di prodotti industriali, contribuiscono nei punti vendita ad una crescita delle vendite al valore con un +14% e a volume del +9,6%. Inoltre, l’indicazione nel packaging della presenza di DOP e IGP aumenta la propensione al consumo e induce il consumatore a privilegiare l’acquisto di prodotti premium, sostenendo un costo maggiore.
Tra le novità più interessanti in fiera, l’applicazione dell’intelligenza artificiale per contrastare le contraffazioni alimentari nel progetto Nina, promosso dal Consorzio delle Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Cibus ha acceso i riflettori anche sull’export del food made in Italy, la cui media nel decennio 2013-2023, secondo i dati dello studio Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stata del 27% rispetto al 12% europeo. Un risultato che ha portato i prodotti agroalimentari italiani venduti all’estero a sfiorare i 64 miliardi di dollari, circa il 10% dell’export europeo, collocando il nostro Paese al quarto posto nel 2023 per sviluppo dell’export in Europa.
Il mercato americano, che vale 1.500 miliardi di dollari considerando retail e alcolici, è stato al centro del convegno “USA4 Cibus: le opportunità per le aziende italiane di investire negli Stati Uniti nell’epoca dell’Inflation Reduction Act”, realizzato in collaborazione con American Chamber of Commerce in Italy, mentre la ricerca Federalimentare-Censis “L’industria alimentare tra Unione Europea e nuove configurazioni globali” ha evidenziato la centralità dell’industria alimentare e del made in Italy e l’importanza delle future scelte in Europa. Per il 93% degli Italiani l’industria alimentare è sinonimo di sviluppo sociale ed economico, per il 94% il made in Italy è uno dei principali ambasciatori dell’italianità nel mondo e un traino per l’economia grazie all’export (53 miliardi di valore nel 2023), mentre per l’89% un aiuto al settore potrà arrivare dalle future scelte che verranno prese in UE se ci saranno azioni più incisive a supporto della competitività delle imprese europee nei confronti di quelle extra-europee.
Per Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy: «Il made in Italy ormai nel mondo è considerato il prodotto di qualità ed eccellenza a livello globale. Questo è espressione della peculiarità del nostro Paese e del suo sistema produttivo che ha saputo vincere controcorrente la sfida della globalizzazione». Secondo Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, «L’industria alimentare italiana può e vuole dare un grande contributo all’agenda di sviluppo del Paese. Oltre a garantire la sicurezza alimentare in Italia, abbiamo una grande opportunità di crescita sui mercati internazionali. Le imprese hanno fondamentali solidi e sanno come produrre alimenti unici e inimitabili. Ma, per continuare la traiettoria di crescita, occorre anche un impegno delle istituzioni, europee e italiane, a livello strutturale. A tal proposito vorremmo un’Europa che favorisse il talento imprenditoriale del nostro comparto con iniziative legislative e regolatorie che ne promuovano la competitività a livello internazionale».
Grande attenzione anche al tema della sostenibilità, affrontato nel convegno “Strumenti moderni per una filiera agroalimentare sostenibile”, organizzato dai Giovani di Confagricoltura-ANGA e dal Gruppo Giovani Imprenditori di Federalimentare, con focus sulle strategie e le best practices da attuare per incentivare l’export dei prodotti made in Italy.
Sostenibilità che vede il packaging nel ruolo di protagonista: per 2 Italiani su 3, secondo l’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma, la confezione ha un ruolo decisivo nelle scelte d’acquisto di cibi e bevande, mentre per 1 Italiano su 2 rappresenta un aspetto cruciale per contribuire a rendere un prodotto più rispettoso per l’ambiente.
La 22a edizione di Cibus è stata accompagnata come sempre dall’iniziativa Cibus Food Saving, promosso dal Banco Alimentare.
Appuntamento al 2027
Cibus tornerà a Parma nel 2027. Grazie all’accordo sinergico tra Fiere di Parma e FieraMilano, nel 2025 e 2026 ci saranno due edizioni a Milano di Tuttofood, brand controllato sempre da Fiere di Parma. Ecco tutte le date:
Tuttofood 2025: 5-8 maggio;
Tuttofood 2026: 11-14 maggio;
Cibus 2027: 4-7 maggio.
>> Link: cibus.it – tuttofood.it
Sulla versione cartacea di Premiata Salumeria Italiana n. 3-2024 trovate un ampio reportage fotografico di tutti i protagonisti dell'edizione 2024!
To subscribe to a Magazine or buy a copy of a Yearbook
From traditional advertising to digital tools such as Newsletter and Direct Email Marketing. Let's build together the most effective communication strategy for your growth.
Find outFrom traditional advertising to digital tools such as Newsletter and Direct Email Marketing. Let's build together the most effective communication strategy for your growth.
Find out