L’effetto inflazione continua a farsi sentire e a far alleggerire il carrello della spesa. Ma ci sono prodotti a cui gli Italiani non rinunciano, e anzi di cui aumentano gli acquisti, anche in volume, come quelli con certificazione DOP (Denominazione di Origine Protetta), quelli ricchi in proteine, quelli con meno zuccheri o senza uova, quelli privi di glifosato o a residuo zero, quelli realizzati in modo artigianale o di tradizione regionale, quelli vegani o certificati Halal. Questi (e molti altri) sono i fenomeni-chiave del 2023 individuati dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, il report semestrale che dal 2017 analizza e racconta i cambiamenti del carrello della spesa partendo dalle informazioni presenti sulle etichette di 139.302 prodotti, responsabili dell’83,1% del giro d’affari 2023 del canale supermercati e ipermercati. «Semestre dopo semestre, Osservatorio Immagino continua a monitorare l’andamento dei fenomeni più diffusi e impattanti nel largo consumo individuando, in ogni edizione, nuovi e inesplorati trend di consumo, perché Industria e Distribuzione arricchiscono continuamente le etichette di nuove informazioni, ritenendole un importante mezzo di comunicazione con lo shopper» sottolinea Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Ecco perché la metodologia innovativa adottata per Osservatorio Immagino, basata sui prodotti digitalizzati da Immagino di GS1 Italy Servizi e le rilevazioni di NielsenIQ, dimostra di reggere alla prova degli anni e si conferma di grande modernità e attualità».
I 36 claim in crescita a volume del 2023
Negli 11 panieri analizzati, tra food e non food, tra gli oltre 100 claim, loghi e certificazioni di cui Osservatorio Immagino monitora l’andamento nel canale supermercati e ipermercati, ce ne sono 30 che nel 2023 sono andati in controtendenza, registrando vendite in crescita non solo a valore ma anche a volume. Eccoli:
DOP: +1,6% a volume e +9,1% a valore;
Filiera: +0,9% a volume e +12,7% a valore;
Regione/regionale: +10,6% a volume e +14,9% a valore;
Puglia: +0,9% a volume e +12,8% a valore;
Molise: +9,2% a volume e +17,3% a valore;
Abruzzo: +0,6% a volume e +5,2% a valore;
Basilicata: +4,3% a volume e +12,0% a valore;
Valle d’Aosta: +6,2% a volume e +12,7% a valore;
Pochi grassi: +0,4% a volume e +11,5% a valore;
Pochi zuccheri: +1,9% a volume e +18,3% a valore;
Senza zuccheri aggiunti: +5,4% a volume e +18,5% a valore;
Senza grassi idrogenati: +1,7% a volume e +15,2% a valore;
Senza aspartame: +5,1% a volume e +10,8% a valore;
Senza/con uso limitato di pesticidi: +4,1% a volume e +10,7% a valore;
Residuo 0/0 residui/senza residui: +43,4% a volume e +67,4% a valore;
Senza glifosato: +34,2% a volume e +42,2% a valore;
Proteine: +1,2% a volume e +12,8% a valore;
Con fermenti lattici: +0,3% a volume e +12,1% a valore;
Senza uova: +3,6% a volume e +12,8% a valore;
Vegano: +0,2% a volume e +11,9% a valore;
Halal: +5,9% a volume e +16,7% a valore;
Ecolabel: +1,9% a volume e +15,6% a valore;
Cruelty free: +0,8% a volume e +11,3% a valore;
Artigianale: +17,1% a volume e +21,6% a valore;
Essiccazione: +3,1% a volume e +7,8% a valore
Cremoso: +0,1% a volume e +15,0% a valore;
Morbido: +1,3% a volume e +14,2% a valore;
Ruvido: +0,9% a volume e +13,7% a valore.
Made in Italy: un valore da preservare
Scrive Marco Cuppini nell’Introduzione dell’Osservatorio: “I prodotti dotati delle Indicazioni Geografiche riconosciute dalla UE sono protagonisti indiscussi del paniere di spesa italiano nonché apprezzati ambasciatori del made in Italy. Considerando Dop, Doc (Denominazione di origine controllata) e Docg (Denominazione di origine controllata e garantita), l’Osservatorio Immagino ha individuato ben 4.595 prodotti Dop, Doc e Docg nell’assortimento di supermercati e ipermercati; un insieme di prodotti che hanno sviluppato nel 2023 oltre 1,5 miliardi di euro di sell-out con un aumento del +5,6% a valore ed una diminuzione del –1,2% in volume.
Ma chi compra i prodotti DOP? I principali profili di acquirenti di prodotti DOP fanno riferimento a consumatori attenti alla qualità, generalmente disposti a spendere di più per prodotti che garantiscano un elevato standard qualitativo, di eccellenza e autenticità. Ma anche amanti della tradizione che apprezzano i metodi di produzione ed il legame con il territorio. Ancora, consumatori consapevoli, informati e attenti alle etichette, che cercano prodotti con certificazioni di origine e qualità, sensibili agli aspetti etici e ambientali legati alla produzione alimentare. Spesso sono anche gourmet e appassionati di cucina che cercano ingredienti di alta qualità per le loro preparazioni culinarie. Infine, non va dimenticato il crescente numero di turisti e consumatori internazionali che durante i loro viaggi desiderano portare a casa un pezzo dell’esperienza gastronomica vissuta.
In generale, i prodotti DOP attraggono un pubblico variegato ma accomunato dalla ricerca di autenticità, qualità superiore e rispetto delle tradizioni. Questo tipo di consumatore riconosce e apprezza il valore aggiunto che tali prodotti portano alla tavola, rendendo il loro acquisto una scelta consapevole e significativa, spesso guidata da un bagaglio di informazioni veicolate dalle etichette che arricchisce il valore del prodotto. In sintesi, i dati delle etichette dei beni di largo consumo sono vitali per garantire quei valori di trasparenza e sicurezza tanto ricercati dal cliente, oltre a rappresentare una risorsa strategica da preservare per le aziende nel mercato competitivo attuale”.
Si può scaricare la 15a edizione al link: osservatorioimmagino.it
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