La presentazione dell’olio extravergine di oliva DOP Umbria en primeur, avvenuta a Spoleto il 20 e 21 gennaio scorsi e mediata dal mondo del vino, ha dato valore all’olio rimarcandone l’importanza dell’origine e del fattore umano che sta dentro ogni bottiglia. Sono infatti oltre 8 milioni le piante che assicurano di tramandare l’antica consuetudine frantoiana, etrusca prima e poi romana, che vede l’Umbria tra i maggiori produttori dello Stivale. Lo stesso Maestro di San Francesco non rimase indifferente alla moltitudine di ulivi quando si apprestava ad affrescare la Predica agli uccelli nella Basilica inferiore, disegnando piante rigogliose.
L’olio prodotto sull’intero territorio regionale risulta leggero e gustoso e, a un palato educato, permette di apprezzare un’infinità di profumi e gradazione di sapori. Insomma, un olio complesso, che si inserisce nelle categorie degli oli fruttati con sensazioni di amaro e piccante di varia intensità. Tanto che la DOP Umbria si declina in cinque sottozone, sulla base delle varietà prevalenti, garantendo un ampio spettro organolettico e, di conseguenza, un’ampia versatilità in cucina. In comune le cinque sottozone hanno l’acidità massima totale espressa in acido oleico non superiore a grammi 0,65 per 100 grammi di olio e il punteggio minimo al panel test, eseguito da sessioni di esperti, pari a 7.
Le condizioni ambientali e di coltura sono rimaste quelle tradizionali. Le operazioni di oleificazione devono essere effettuate nell’ambito dell’area di produzione. L’estrazione è solo a freddo, azione che permette di produrre un olio senza alterare le caratteristiche qualitative del frutto.
DOP Umbria Colli Amerini
La DOP Umbria Colli Amerini è ottenuta dalla varietà Moraiolo in misura non inferiore al 15% e per il restante da Rajo, Leccino o Frantoio, presenti da sole o congiuntamente. L’odore ricorda le erbe aromatiche e la mela verde mentre il sapore si caratterizza per note vegetali amare e piccanti come la rucola di campo. Il Frantoio Suatoni di Amelia (TR) lo suggerisce per condire la purea di ceci e l’insalata di farro freddo con pomodorini.
DOP Umbria Colli Martani
La DOP Umbria Colli Martani prevede la presenza di Moraiolo in misura non inferiore al 20%, e la San Felice, il Leccino e il Frantoio presenti da sole o congiuntamente per un massimo dell’80%. La particolare composizione del suolo determina oli dal fruttato accentuato e dal sapore ammandorlato con una media sensazione di amaro e piccante. Giulia Trabalza Marinucci, che conduce l’azienda agricola di famiglia, spiega che l’olio è indispensabile per la preparazione dei picchirilli, spaghettoni di patate, farina e noce moscata conditi con guanciale e cipolla.
DOP Colli del Trasimeno
Il miglior abbinamento per la DOP Colli del Trasimeno sono le anguille e il pesce persico del lago alla griglia. Ne è convinto anche Giovanni Batta, storico produttore di Perugia che coltiva prevalentemente Moraiolo e Dolce Agogia e in percentuali minori Leccino, Frantoio oltre a qualche pianta di Nostrale di Rigali come prevede il disciplinare di produzione. L’ammandorlato e la buccia di pomodoro sono le due sensazioni più rilevanti all’olfatto mentre al palato si denota una sensazione di amaro e piccante media.
DOP Umbria Colli Orvietani
Leccino, Frantoio e Moraiolo entrano invece a far parte della DOP Umbria Colli Orvietani. È l’unica sottozona dove prevalgono terreni d’origine vulcanica che garantiscono oli fruttati al naso, con prevalenza di sensazioni di mandorla fresca e carciofo. La particolare combinazione di Moraiolo non inferiore al 15%, Frantoio in misura non superiore al 30% e Leccino in misura non superiore al 60% conferisce una piacevole piccantezza e un gradevole amaricante erbaceo finale. Maurizio Cecci spiega che l’olio DOP è ideale per le fave in insalata, preparate con aglio, menta, sale, pepe e aceto.
Colli Assisi Spoleto
La fascia appenninica tra Assisi e Spoleto è l’altra sottozona della DOP Umbria. Qui allignano il Moraiolo in misura non inferiore al 60%, il Leccino e il Frantoio in misura non superiore al 30%. L’olfatto coglie vigorose note fruttate e in bocca prevalgono nette sensazioni di amaro che ricordano il cardo e si completano con note piccanti. In sintesi: assai complesso, come lo definisce Francesco Gradassi del frantoio Marfuga. Quest’olio sposa bene pietanze saporite come carni alla griglia e zuppe di legumi.
Strade e nuovi progetti
Grazie alla Strada dell’Olio DOP Umbria (stradaoliodopumbria.it) si possono inoltre scoprire luoghi inconsueti della regione: abbazie, castelli e dimore storiche animandole con voci e idee. Oltre a ciò bisogna evidenziare che a novembre 2024 ha preso il via anche il progetto di realizzazione di un marchio territoriale del comprensorio amerino, narnese e orvietano per valorizzare l’olio extravergine d’oliva, frutto di un territorio importante per la biodiversità, ricco di tradizioni legate a questo prodotto. Il marchio intende unire i frantoiani, gli olivicoltori, i produttori agricoli in modo di combinare territorio, arte, storia, tradizioni con l’avanguardia tecnologica e la sostenibilità. Nel regolamento l’olio deve avere parametri chimici e sensoriali più elevati degli standard usuali della DOP. Inoltre, ciò che caratterizzerà il marchio come i polifenoli superiori a 270 e un punteggio sensoriale superiore a 8. I frantoi fondatori del Consorzio sono il Frantoio Brizi di Orvieto, la Cooperativa Oleificio Coltivatori Diretti Guardea, il Frantoio Italyheart di Amelia, il Frantoio Perotti di Narni e il Frantoio Ricci di Montecchio che, già dalla campagna olearia 2024, hanno prodotto l’olio nel rispetto del disciplinare DOP e del regolamento autoimposto. Aprendo un altro avvincente capitolo che ha come protagonista l’olio.
Riccardo Lagorio
Frantoio Franci tra le “100 Eccellenze” di Forbes Italia Frantoio Franci è stato inserito nella prestigiosa classifica “100 Eccellenze” 2025 di Forbes Italia, un riconoscimento che celebra le realtà più innovative e di successo del panorama italiano. La selezione, curata da Forbes, mette in luce le aziende, gli imprenditori e i professionisti che si distinguono per eccellenza, innovazione e visione nel proprio settore. «Questo riconoscimento è una testimonianza dell’impegno e della passione che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro, portando avanti una tradizione di famiglia con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione» ha dichiarato Giorgio Franci (in foto durante la serata di premiazione che si è svolta lo scorso 6 marzo presso l’Hotel Principe di Savoia a Milano). Fondato dai fratelli Franco e Fernando Franci nel 1958, portato alla ribalta nazionale ed internazionale dal figlio Giorgio, il nome di Frantoio Franci spicca nel panorama olivicolo mondiale per la professionalità impareggiabile, la straordinaria sensibilità nell’assaggio e la cura maniacale per il dettaglio. Un amore viscerale ed imprescindibile lega questa famiglia al territorio di appartenenza, la collina di Montenero d’Orcia, paesino della provincia di Grosseto, punto di incontro tra Monte Amiata, Val d’Orcia e Maremma Toscana. Da qui è iniziata la loro storia di successo e di eccellenza, alla ricerca della Qualità senza compromessi, una mission che li ha portati ad esportare i loro meravigliosi extravergini in tutta Italia ed in altre 45 nazioni. Ad oggi la lista dei riconoscimenti conseguiti dall’azienda è impressionante e senza eguali: Giorgio Franci è tra i migliori oil-maker al mondo ed il Frantoio Franci, oltre a detenere il record di vittorie in numerosi concorsi, è l’unico produttore ad essere entrato per 18 volte nella Top 20 / Hall of Fame di Flos Olei, la più famosa e prestigiosa guida ai migliori extravergini del mondo, conquistando il punteggio perfetto di 100/100 per 6 anni consecutivi. Franci oggi propone più di 20 etichette differenti: da una parte la linea Everyday, oli versatili, adatti all’utilizzo quotidiano in cucina e a tavola, dall’altra Selezioni e Cru, extravergini dal profilo elegante e complesso, diversi per profumo ed intensità, che sono non più solo condimento, ma ingrediente speciale, anzi, “ingrandiente”, che esalta e celebra il piatto di cui fa parte. Nasce così il concetto di olio sartoriale, olio che deve calzare a pennello, come un guanto, come un completo da sera cucito su misura da un sarto esperto, capace di valorizzare i punti forti di chi lo indossa. Espressione massima di questa filosofia è Villa Magra Grand Cru, monocultivar Frantoio dall’eleganza sinuosa. Un olio che è un viaggio, un’evoluzione di sensazioni: all’inizio offre note delicate, morbide, dolci di frutta rossa; si apre poi in un verde armonico, complesso, che ricorda il kiwi, la mandorla verde, il carciofo e in chiusura sorprende con una sensazione speziata, calda, persistente, nei toni chiari di pepe nero. Protagonista nel 2003 di un celebre scambio, 100 bottiglie di Villa Magra Grand Cru per 100 bottiglie di grandi Bordeaux dopo la vittoria alla degustazione internazionale dei migliori extravergine al mondo organizzata a Château Branire dal Grand Jury Européen.
>> Link: frantoiofranci.com |
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