Più quantità e qualità per l’evo Umbria Dop nella campagna di raccolta e spremitura 2024, adesso nelle nostre cucine e a tavola, e che si presenta con valori superiori su tutti i fronti rispetto all’anno precedente: circa 1,3 milioni di litri di olio “atto” a diventare Dop (il doppio del 2023) e parametri qualitativi in miglioramento, con una media di antiossidanti superiore di 3 volte rispetto ai requisiti minimi del Disciplinare, nei campioni finora testati. Insomma, un evo eccezionalmente fresco, con un’acidità molto bassa.
È questo quanto emerso alla quarta edizione dell’Anteprima dell’Olio Extravergine d’Oliva Dop Umbria, svoltasi lo scorso gennaio a Spoleto (PG). Dati che rivelano grande attenzione alla qualità, ma anche all’ambiente. Ad esempio Monini, noto marchio della Gdo, ma meno conosciuto per la sua di nicchia di qualità (tre monocultivar di Nocellara, Coratina, Frantoio), ha lanciato nel 2020 il Bosco Monini, con l’obiettivo di piantare 1 milione di ulivi entro il 2030 e abbattere le emissioni di CO2 del 50%. Traguardo vicino: sono già 750.000 quelli tra Umbria e Toscana.
Una bella scoperta di questa Anteprima è stata poi la visita alla premiata azienda Marfuga, di Campello sul Clitunno (PG), pioniera in Umbria e in Italia nel turismo dell’olio, con una struttura pensata già vent’anni fa per accogliere i turisti e fare cultura dell’ulivo e della buona Dieta Mediterranea.
Fondata nel 1817, Marfuga è oggi alla quinta generazione. Negli anni ‘80-’90 c’era la moda degli oli dolci, però cominciarono a caratterizzare i loro prodotti esaltando il carattere del terroir umbro. «Una regione non bagnata dal mare, incastonata nella fascia appenninica, con inverni molto freddi, estati molto secche, terreni calcarei, quindi abbastanza al riparo dagli attacchi della mosca. In Umbria poi è cresciuta in modo esponenziale la qualità: nelle guide è la regione con le punte di qualità medie più alte», ci spiega il produttore Francesco Gradassi, che con Federica, la moglie pittrice, ha creato questa eccellenza dell’Italia dell’olio.
Azienda biologica, Marfuga produce 700 quintali di olive e varie tipologie di olio. Le tre “punte di diamante” sono il Sassente, monocultivar da Frantoio in purezza, con note di mandorla e mela verde, in chiusura amaro e piccante equilibrati, che lo rendono elegante; ottimo a crudo su legumi, carni rosse e pesci saporiti.
Il secondo è L’Affiorante, un evo da cultivar Moraiolo in purezza, della zona di Trevi, da uliveti a 600 metri slm con raccolta tra ottobre e novembre. Molto verde, profumi e sensazioni di erba tagliata, note di carciofo e mandorla acerba, amaro e piccante decisi ma equilibrati; è anche Presidio Slow Food. È consigliato a tavola su patate, lenticchie, zuppe di verdure e carni rosse.
Infine, il blend delle due varietà, un evo complesso e molto premiato, il Marfuga Dop Umbria Riserva, da Moraiolo e Frantoio raccolte esclusivamente per brucatura a mano negli uliveti di proprietà fra Campello sul Clitunno e Trevi. Fresco, erbaceo, con note dominanti di carciofo e cardo, al palato è ampio, contraddistinto da note piccanti e amare equilibrate. Un evo complesso, perfetto per condimenti a crudo — il pane caldo! — ma anche carni rosse e zuppe.
Marfuga ha vinto 6 volte l’Ercole Olivario, esporta in 26 Paesi, mercati principali Usa e Giappone. In Oriente i suoi oli sono usati anche per abbellire e curare la pelle dei bambini. Ha inoltre una linea di cosmetici e ha lanciato da poco tre magnum per la ristorazione dei suoi tre oli di punta.
Presente solo sul canale Ho.Re.Ca., durante il Covid ha creato una linea di negozi monomarca e cominciato a sviluppare il web (12% del fatturato circa). Ha inoltre dei suoi negozi a Cortona (Ar), Assisi e Montefalco (Pg). «Questo ti permette di avere un contatto diretto con i consumatori ed è un volano turistico» conclude Gradassi. «Abbiamo un vecchio mulino del ‘400, ristrutturato. Lo utilizziamo per eventi e brunch». Visite e degustazioni € 5,00; brunch minimo 10 persone con varie formule a partire da e 25,00 pp.
Massimiliano Rella
>> Link: www.marfuga.it
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