Vinitaly ha archiviato la 56a edizione (14-17 aprile) con 97.000 presenze. In leggero incremento gli operatori esteri provenienti da 140 Paesi a quota 30.070 (31% sul totale), dei quali 1200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. Bilancio positivo anche per Vinitaly Plus, la piattaforma di matching tra domanda e offerta con 20.000 appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50.000 degustazioni (+11%).
Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: «Vinitaly consolida il proprio posizionamento business e un ruolo centrale nella promozione internazionale del vino italiano. I dati della manifestazione, unitamente al riscontro positivo delle aziende, confermano gli obiettivi industriali dell’attuale governance di Veronafiere fortemente impegnata a potenziare il brand fieristico del made in Italy enologico nel mondo. Va in questa direzione il rafforzamento della collaborazione con tutti i referenti istituzionali, oggi in prima linea con Veronafiere nel sostenere l’internazionalizzazione del settore».
«La profilazione degli operatori è tra i nostri principali obiettivi strategici» ha commentato l’AD di Veronafiere, Maurizio Danese. «Un risultato già centrato nella scorsa edizione, quella della svolta di Vinitaly, e proseguito quest’anno anche nei confronti della domanda domestica, in particolare quella del canale Ho.re.ca. attraverso iniziative di comunicazione e marketing che hanno contribuito all’incremento delle presenze italiane. In questi giorni abbiamo registrato reazioni positive da parte delle aziende, dei consorzi e delle collettive regionali. Un’iniezione di fiducia in un momento complesso che ci vede impegnati a supportare il principale prodotto ambasciatore e apripista dell’agroalimentare del Belpaese nel mondo».
Sul fronte delle presenze estere a Vinitaly 2024, gli Stati Uniti si confermano in pole position con un contingente di 3700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023). Seguono Germania, Uk, Cina e Canada (+6%). In aumento anche i buyer giapponesi (+15%).
Il “Sistema Italia” compatto nel ribadire il valore economico, sociale, ambientale e culturale del patrimonio enologico made in Italy
Oltre i numeri, il bilancio del 56o Vinitaly ha ribadito la determinazione del “Sistema Italia” nel difendere ciò che questo comparto rappresenta per tutto l’agroalimentare italiano. «La ricerca di Vinitaly-Unione Italiana Vini e Prometeia che abbiamo presentato proprio nel giorno inaugurale della fiera aveva e ha l’obiettivo di accendere un faro sul grande valore trasversale che il vino ha per il nostro Paese» ha commentato Federico Bricolo. I dati dello studio sul vino in Italia hanno evidenziato una produzione annua di 45,2 miliardi di euro (tra impatto diretto, indiretto e indotto), 303.000 occupati e un valore aggiunto di 17,4 miliardi di euro pari all’1,1% del Pil (lo sport, secondo stime dell’Istituto Credito sportivo vale l’1,3%). Senza il vino, si evince dall’analisi, il saldo commerciale del settore agroalimentare scenderebbe del 58% (da +12,3 a +5,1 miliardi di euro nel 2023).
All’impatto economico complessivo della filiera contribuisce in modo sostanziale il turismo enologico che, se alimenta “al margine” l’economia turistica delle grandi città, può diventare fondamentale (anche al di là degli effetti strettamente economici) per molti piccoli centri e comunità rurali a vocazione vitivinicola. Nelle rilevazioni dell’Associazione Città del Vino, il turismo enologico coinvolge annualmente circa 15 milioni di persone (fra viaggiatori ed escursionisti) con budget giornalieri (124 euro) superiori del 13% a quelli del turista medio, per una spesa complessiva di 2,6 miliardi di euro.
Non a caso, quest’anno il Masaf ha proposto agli operatori presenti a Vinitaly uno spazio realizzato in collaborazione con il Ministero della Cultura con un’esperienza immersiva tra installazioni multimediali, scritti antichi e opere d’arte. La mostra “Vino tra mito e cultura” ha ospitato oggetti provenienti dal Museo del Vino di Torgiano (PG) della Fondazione Lungarotti e opere d’arte, anfore vinarie antiche e documenti storici provenienti da diversi musei italiani, dal Bacco di Annibale Carracci dal Museo e Real Bosco di Capodimonte alla statua di satiro del I secolo a.C. dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli alle Nozze di Cana di Tisi Benvenuto detto Garofalo dalla romana Galleria Borghese.
Archiviato questo Vinitaly, ricordiamo i prossimi appuntamenti del calendario estero: Vinitaly China Roadshow, Shanghai, Xian, Guangzhou (2-6 settembre); Wine South America a Bento Gonçalves (RS) Brasile (3-5 settembre); Vinitaly USA (Chicago 20-21 ottobre); Vinitaly @ Wine Vision (Belgrado 22-24 novembre).
Elena Benedetti
Luigi Credi
>> Link: www.vinitaly.com
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