Cellie: «Spinta da 7,5 miliardi per il made in Italy»
In un pease come l’Italia dove in concetto di “fare sistema” è un mantra sistematicamente ignorato dalle logiche di campanille, colpisce positivamente la sinergia che sta decollando dall'alleanza tra Cibus (Fiere di Parma) e TuttoFood (Fiera di Milano), e due più importanti manifestazioni fieristiche dell'agroalimentare italiano, che rischiavano di cannibalizzarsi in una competizione senza senso. Uno dei principali artefici dell’alleanza è Antonio Cellie, AD di Fiere di Parma, che in una lunga intervista al Corriere della Sera ha tracciato la strada futura delle due manifestazioni, ora pienamente complementari. Si comincerà con la prossima edizione di TuttoFood che si terrà a Milano dal 5 all’8 maggio 2025. «L’obiettivo è portare TuttoFood da 55.000 m² a quasi 120.000; il territorio di Milano potrebbe beneficiare non solo del fatturato di 15 milioni di euro in più della fiera, ma soprattutto di un indotto di circa 150 milioni».
L’obiettivo è di fare della kermesse un evento cardine per il settore a livello globale, anche grazie all’alleanza con Cibus e agli accordi con Anuga. «Si tratta di un accordo sistemico voluto da tutti gli stakeholder» precisa Cellie. «Hanno visto un’opportunità di convergenza di competenze ed eccellenze tra Parma e Milano. L’obiettivo è che, nei prossimi 4-6 anni, questa mossa strategica contribuisca a supportare l’esportazione del made in Italy e, allo stesso tempo, puntare alla leadership fieristica in un settore chiave come l’agroalimentare».
I compiti per ciascun partner sono chiari. «Fiere di Parma, che unisce i i team di Cibus, TuttoFood e Anuga, gestirà da Parma e Milano gli espositori nazionali e i top client grazie anche alla storica collaborazione con Federalimentare e Food & Drink Europe, mentre Fiera di Colonia fornirà supporto alle collettive e agli espositori stranieri. Dopodiché, dal 2027, Cibus continuerà a tenersi negli anni dispari e TuttoFood negli anni pari per alternarsi ad Anuga».
Le previsioni, basate sulle stime Prometeia-Aefi, vedono per il settore agroalimentare una spinta da 7,5 miliardi di euro in quattro anni.
(Fonte: EFA News - European Food Agency)