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Ponza a Tavola

Info utili sull'evento enogastronomico giunto alla settima edizione, organizzato dall’Associazione Cala Felci, con il patrocinio della Regione Lazio e di Arsial

21, Aug 2024

Venticinque chilometri di coste frastagliate, insenature, spiaggette, acque cristalline e impressionanti falesie e strapiombi di rocce multicolore d’origine vulcanica, dal bianco all’ocra. Il tutto condito, da giovedì a venerdì 22 e 23 agosto, dai sapori autentici e autoctoni di Ponza a Tavola, evento enogastronomico giunto alla settima edizione, organizzato dall’Associazione Cala Felci, con il patrocinio della Regione Lazio e di Arsial (agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura).

L’isola principale dell’arcipelago Pontino, al largo delle coste del Lazio meridionale, in provincia di Latina, è caratterizzata da una saporita cucina di pesce e verdure, da vini bianchi freschi ottenuti da uve importante secoli fa dalla Campania, a metà settecento.
Tante le specialità da gustare, dalla Caponata Ponzese alla Parmigiana di zucchine; dalle zuppe di fave o cicerchie fino al coniglio alla ponzese e a tante specialità di mare, come le polpette di pesce o gli involtini di pescespada. E poi i dolci, dal casatiello al ciambellone ai fichi, ma anche liquori di mirto, liquori al limone e naturalmente i vini.

E sono addirittura 51 i ristoranti che presenteranno durante le due serate una o più di queste specialità negli stand gastronomici allestiti a Cala Caparra, in località Le Forna, a partire dalle ore 20. Buone tavole, per citarne qualcuna, come il ristorante Angelino (via Calacaparra snc, Cala Fonte, tel 0771.808908) dei fratelli Silverio, Barbara e Maria Civita Vitiello, che dal lontano ’66 serve saporiti piatti marinari (da provare: gli scialatielli con alici e finocchietto; i paccheri con sughetto di pomodoro e pesci poveri zeri (rotunni); e le polpette di merluzzo alla cacciatora.
Oppure la Trattoria Monte Guardia (via Scotti di Basso 1, tel 0771.80247) che propone zuppe di cicerchie, zuppe di favette e coniglio alla Ponzese con cipolla, olio, vino bianco, alloro, rosmarino e pachino. Da accompagnare con i vini del proprietario Emiliano Mazzella (da vedere, su richiesta: il tunnel che dal ristorante si affaccia sul mare, tra le vigne e l’orto di famiglia, abbellito da reti, nasse e strumenti di pesca come fosse un museo. E ancora: il ristorante La Campanella, con i suoi "Sfizi ", cinque deliziosi antipasti che rappresentano al meglio l’incontro tra tradizione e innovazione e i crudi freschissimi di giornata, piatti rinnovati nel tempo dai proprietari senza tradire l’essenza della cucina del fondatore, il signor Gioacchino.

La manifestazione si articola appunto in due serate: 
> giovedì 22 agosto è prevista: la degustazione di pietanze e vino della cantina Enodelta “il Vino dei Nobili”, l’esibizione dell’associazione Imago Historiae, le danze del gruppo folcloristico Le Tradizioni e a seguire l’intrattenimento musicale con il gruppo INTRE …CCI.
> Venerdì 23 agosto apertura degli stand e bis di musica e danze con Le Tradizioni, mentre nell’area Master Class gli eventi “Parliamo Di Vino”: il primo con il sommelier Antonio Iaccarino (“Storia di una Bollicina, Genesi, Evoluzione e Sperimentazione); il secondo “Dagli Antichi Romani alla Dinastia Borbonica”, con la sommelier Annamaria Iaccarino. Chiuderà la serata di nuovo il gruppo INTRE…CCI.

L’associazione Cala Felci (www.ponzacalafelci.com) svolge attività di recupero delle tradizioni locali, di ricerca e valorizzazione, coadiuvata da studiosi di storia locale. Ha pubblicato il volume “Ponza in Tavola – Storia e Sapori” che raccoglie i contributi di studiosi, delle più autorevoli firme della gastronomia e della viticultura isolana.

Ponza si raggiunge da Anzio, Terracina, Formia e Napoli, un paio d’ore di traghetto, o una d’aliscafo, e ci ritroviamo in un’isola incantevole, vivace e rilassante, rumorosa o più appartata. E per dormire, non lontano dal porto una graziosa struttura con ristorante, La Locanda dell’Isola, con veranda sulla spiaggia di Santa Maria (https://lalocandadellisola.com/).

Testo di Massimiliano Rella


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