Vecchi e nuovi sapori, prelibatezze da scoprire (o riscoprire), che sbarcano sulle tavole della Romagna (e non solo). Sono questi gli obiettivi della campagna di promozione e valorizzazione dei prodotti ittici dell’Emilia-Romagna presentata lo scorso fine maggio a bordo della motonave Bella Rimini da Legacoop Agroalimentare e Cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica, in collaborazione Ecomondo, Legacoop Emilia-Romagna e coi pescatori del Consorzio Pescatori di Goro (Co.Pe.Go.), Cooperativa la Vela, Cooperativa pescatori di Cervia, Casa del pescatore di Cesenatico e Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini.
Le iniziative si concentrano sulla promozione e valorizzazione di tre specifici prodotti ittici: i primi due sono la Cozza romagnola (Mytilus galloprovincialis) e la Vongola romagnola (Chamelea gallina), marchi collettivi territoriali depositati presso Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale. Il terzo prodotto è il famigerato Granchio blu (Callinectes sapidus). «Come noto, l’invasione del granchio blu nell’area del Delta del Po ci ha messi tutti di fronte ad uno stravolgimento ecosistemico dell’habitat deltizio e marino, mettendo in ginocchio il comparto ittico, con particolare riferimento alla venericoltura dei pescatori di Goro e Comacchio», spiega Massimo Bellavista, responsabile pesca e acquacoltura Emilia-Romagna di Legacoop Agroalimentare. «Da oltre un anno siamo attivamente impegnati nella ricerca di soluzioni tese fornire supporto di vario genere al migliaio di pescatori in ginocchio per il drastico calo e, di fatto, azzeramento, della produzione di vongole veraci, sino ad oggi considerato il distretto europeo della vongola verace. Ci siamo impegnati a sensibilizzare le istituzioni, ma anche gli stakeholder dei settori della Blue economy, in primis il settore turistico balneare».
Con queste premesse nasce la campagna “Abbiamo cotto il granchio blu”, che promuove l’utilizzo del Granchio blu pescato e raccolto dai pescatori delle cooperative dell’Emilia-Romagna e prevede il coinvolgimento degli hotel e dei ristoranti della costa emiliano-romagnola. L’iniziativa trova la disponibilità delle associazioni Federalberghi Emilia-Romagna e le rispettive associazioni territoriali della costa, Promozione Alberghiera, dei grossisti e della GDO. La commercializzazione del Granchio blu eviscerato di alta qualità, fresco o congelato, è affidata al Consorzio Pescatori di Goro. Alla Cooperativa Casa del pescatore di Cattolica, protagonista di un importante processo di sviluppo orientato alla trasformazione e commercializzazione del seafood nostrano, è invece, affidata la produzione e commercializzazione di un sugo pronto per il canale Ho.re.ca.
«L’idea di voler fare entrare il Granchio blu nella nostra cultura alimentare è un atto concreto per provare, quanto meno, a trarre un piccolo vantaggio da quella che è una vera e propria emergenza» ha detto Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare. «Far crescere il consumo di Granchio blu con l’offerta di un prodotto già pronto ad essere cucinato potrà dare anche un piccolo sollievo economico agli allevatori di molluschi alle prese con uno stravolgimento dell’ecosistema che ha portato di fatto all’azzeramento della produzione di vongole veraci e ha messo in ginocchio i pescatori. Un’iniziativa, questa, che potrebbe fare da apripista per iniziative simili anche in altre regioni d’Italia con il coinvolgimento delle nostre cooperative» conclude Maretti.
Prodotto fresco, pulito pronto a essere cotto, e sughi: questa la proposta
«La scelta verso un preciso sugo pronto è il risultato di un lungo lavoro di ricerca delle materie prime ma anche di analisi delle varie proposte», dichiara Nicola Tontini, direttore della Cooperativa Casa del pescatore di Cattolica. «Negli ultimi mesi sono stati realizzati alcuni panel taste con autorevoli e qualificati rappresentanti — prosegue Tontini — che hanno contribuito a orientare indirizzato la scelta basandosi su diversi criteri (aspetto, qualità aromatica, intensità aromatica, grado di cottura, sapidità, armonia dei sapori e succulenza)».
Fonte: LegaCoop Agroalimentare
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