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L’agnello islandese: il padrone di casa dell’isola vulcanica che incanta i viaggiatori

of Garofalo P. A.


I 103.000 km2 della superficie islandese offrono autentiche meraviglie naturali di ogni genere ed è difficile restare impassibili davanti all’incredibile varietà del paesaggio, lande dall’aspetto lunare costellate da formazioni di pietra lavica, imponenti vulcani avvolti dai ghiacci, fiordi dalle pareti scoscese e lussureggianti colline color verde smeraldo, pozze di fango ribollente e vaste pianure desertiche.
Grazie alla sua difficile climatologia e alla sua accidentata geografia, la bellezza del Paese è rimasta inalterata per secoli, pervenendoci così, intatta, fino ai giorni nostri. L’immensità della natura si contrappone alla quiete delle città e dei villaggi islandesi, la stessa Reykjavík, infatti, non supera i 130.000 abitanti. Tale contrasto ha probabilmente reso l’Islanda il Paese ideale per riavvicinarmi alla natura incontaminata avventurandomi in avvistamenti di balene, foche e volpi artiche e dei simpatici puffin, o pulcinella di mare, ma anche per scoprire le antiche leggende e le tradizioni nordiche attraverso i villaggi incontrati lungo la costa che sembrano ancorati ad una dimensione senza tempo.
Esplorando questa sorprendente nazione si può assolutamente affermare che il vero padrone di casa dell’isola sia l’agnello islandese. Mi ha accompagnato in tutti i miei itinerari e spostamenti, è stato normale trovarlo pericolosamente in bilico su rocce laviche da poco diventate erbose, vederlo pascolare su nere spiagge vulcaniche e, come a controllare il mio passaggio, anche comodamente seduto sul ciglio delle strade poco battute.
L’allevamento ovino ha un’importante tradizione culturale in Islanda e molti credono che senza le pecore la vita sull’isola non sarebbe stata possibile quando i primi coloni irlandesi e norvegesi vi si stabilirono molti secoli fa. L’utilizzo degli ovini in tutti i modi era l’unico modo di sopravvivenza in un ambiente così duro, oggi invece gli allevamenti sono l’espressione di una tradizione ormai consolidata e rappresentano un patrimonio di ricchezza e di sostentamento oltre che per la produzione di carne anche per lana e pelli.
Íslenskt lambakjöt è il nome dato alla carne di agnelli islandesi di razza pura, nati, allevati e macellati in Islanda. Gli agnelli vengono rilasciati in primavera per pascolare liberamente nelle valli ondulate e nei pascoli di montagna, in un paesaggio incontaminato e ricco di sostanze nutritive, fino all’autunno, seguendo il loro ciclo di vita naturale, seguiti da vicino dagli allevatori. Ciò significa che sono semplicemente allevati grazie alla bontà dell’ambiente. La Commissione europea ha approvato a marzo 2023 la prima denominazione di origine protetta (Dop) islandese per la carne di agnelli islandesi di razza pura, nati, allevati e macellati sull’isola di Islanda. Secondo quanto specifica l’esecutivo comunitario, le caratteristiche della Íslenskt lambakjöt consistono “in un elevato grado di tenerezza e di sapore di selvaggina, dovuto al fatto che gli agnelli vagano liberamente in pascoli selvatici delimitati e crescono nell’ambiente naturale e selvaggio dell’Islanda, dove si nutrono di erba e altre piante seguendo standard elevati di gestione del gregge e di metodi di pascolo”.
Uno dei migliori esempi della tradizione culinaria islandese è senza dubbio la “kjötsúpa”, minestra di carne di agnello, che potrete assaporare in praticamente ovunque in tutto il Paese e che racchiude in un piatto molto semplice tutti i sapori del territorio. Carne di agnello, patate, carote, in alcuni casi anche rape e verze cotte, in un brodo sostanzioso che gli Islandesi considerano come la miglior cura per il malessere causato dai giorni con poca luce e come cibo antinfluenzale, in grado di aumentare le difese immunitarie grazie ai nutrienti di cui è ricca.
Ho ancora negli occhi i mutevoli paesaggi che ho trovato in Islanda e ne continuerò a portare il ricordo nel cuore. Senza dubbio i profumi e i gusti che potrà sprigionare una kjötsúpa preparata qui in Italia con le giuste materie prime autunnali, sarà uno dei migliori modi per ritornare almeno per un momento in quell’incantevole Paese che è l’Islanda.


Paolo Amedeo Garofalo



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