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Attualità 

Belgian Meat Office: è Round Table 2023. Focus sull’Europa

of Benedetti E.


È giunto quest’anno alla 18a edizione un appuntamento unico nel suo genere, organizzato dal BMO, il Belgian Meat Office, a cui i giornalisti della stampa specializzata del comparto carni guardano sempre con grande attenzione. La Round Table è una due giorni abitualmente organizzata a Bruxelles o in località vicine a cui si partecipa per approfondire temi di forte attualità attinenti all’industria delle carni belghe e internazionali, con l’intervento di esperti di massimo livello. Un momento di scambio e analisi tra giornalisti che si confrontano, portando visioni e feedback del proprio lavoro e contesto di provenienza.
Bruxelles è il cuore pulsante dell’Unione Europea e proprio l’UE, la sua struttura, le sue politiche, le decisioni che si svilupperanno in tema di agricoltura, zootecnia, ambiente e sostenibilità sono stati al centro dell’edizione 2023, svoltasi a fine agosto.
Padrone di casa impeccabile è stato come sempre Joris Coenen, direttore del BMO, insieme al suo staff favoloso. Il Belgian Meat Office è il primo punto di riferimento per entrare in contatto con le aziende belghe che esportano carne suina e bovina. L’ufficio per l’esportazione della carne è stato fondato nel 2003 sotto l’egida del VLAM, l’ente per la commercializzazione agricola delle Fiandre, e coordina la promozione delle esportazioni di carne suina e bovina, da un lato offrendo supporto all’esportazione e dall’altro attraverso la promozione B2B. «La politica agricola europea è un’area di interesse che ci accomuna in tutte le nazioni. In Belgio siamo orgogliosi di essere al centro di questo sistema, eppure, a volte, anche per noi Bruxelles sembra essere lontana» ha detto Coenen.
Le nuove sfide che l’UE deve affrontare sono sempre più complesse e richiedono una combinazione più strutturata e strategica di politiche comunitarie, alla luce delle visioni spesso divergenti tra Paesi e del contesto internazionale in continuo mutamento.
Abbiamo visitato la sede del Parlamento europeo a Bruxelles, una struttura immensa che ospita il lavoro del 705 deputati e di tutto l’organico che rappresenta i 27 Paesi dell’Unione Europea. La PAC è una politica agricola comune a tutti i paesi dell’UE, gestita e finanziata a livello europeo con risorse del bilancio comunitario.
Per consolidare il ruolo dell’agricoltura europea nel futuro la PAC si è evoluta nel corso degli anni per adattarsi alle mutevoli circostanze economiche e alle esigenze e necessità dei cittadini. La PAC 2023-2027 è entrata in vigore il 1o gennaio 2023: il sostegno agli agricoltori e ai portatori di interessi rurali nei 27 Paesi dell’UE si basa sul quadro giuridico della PAC 2023-2027 e sulle scelte specificate nei piani strategici della PAC approvati dalla Commissione. I piani approvati sono concepiti per fornire un contributo significativo alle ambizioni del Green Deal europeo, della strategia “Dal produttore al consumatore” e della strategia sulla biodiversità.
“Il cambiamento climatico e il degrado ambientale sono una minaccia per l’Europa e per il mondo. Per superare queste sfide, il Green Deal europeo trasformerà l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, assicurando zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, una crescita economica disaccoppiata dall’uso delle risorse e nessuna persona e nessun luogo lasciati indietro”: queste le parole dell’UE. «Sono tante le politiche UE che impatteranno sul comparto delle carni» ha sottolineato Joris Coenen, aggiungendo che l’obiettivo della Round Table 2023 è appunto quello di approfondire il tema delle policy che impatteranno nei prossimi 10 anni sul comparto agricolo e zootecnico.

Due sono stati i relatori di questa edizione: Michael Gore, amministratore delegato di FEBEV, la Federazione dell’industria della carne belga (febev.be), e Hélène Simonin, direttrice della divisione Sustainability & Food Policy dell’UECBV – Union Européenne du Commerce du Bétail et des Métiers de la Viande (uecbv.eu).

Febev Plus e la sostenibilità del comparto delle carni belghe
Michael Gore ha illustrato nel dettaglio Febev Plus, uno strumento messo a punto dal FEBEV per la misurazione e il controllo della sostenibilità nel comparto delle carni, «per far sì che questo monitoraggio sia svolto dall’interno»; punto, quest’ultimo, che l’AD della federazione ha ripreso spesso nel corso dell’intervento.
FEBEV conta 120 tra macellatori e industrie di trasformazione e lavorazione delle carni bovine, ovine, suine in Belgio, con una copertura di oltre il 95% del comparto nazionale e una rappresentanza presso le autorità nazionali e internazionali, le interprofessioni e le piattaforme coinvolte nella promozione delle carni. Forte di questo ruolo ed esperienza, FEBEV ha messo a punto questo sistema di audit interno all’azienda che valuta i processi attinenti alla sicurezza alimentare, al benessere animale, alla qualità e, non ultimo, alla sostenibilità. «Si tratta dell’unico strumento oggi disponibile a livello europeo che consente alle aziende di fare una valutazione complessiva attraverso un unico audit e molto utile per far fronte all’imminente tsunami di nuove normative europee in materia di sostenibilità.
Sono tanti i regolamenti e le direttive EU in arrivo nel comparto, dalle direttive sulla sostenibilità ambientale e sulla due diligence (l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa, NdR) alle normative sul bilancio di sostenibilità aziendale (CSRD) ai regolamenti sulla deforestazione» ha ricordato Gore. «Questo strumento, che promuove il cambiamento dall’interno delle aziende e che dimostra — dati alla mano — che l’allevamento e la produzione di carne belga sono sostenibili, guiderà l’evoluzione del comparto, più compatto e unito anche nella comunicazione dei propri risultati».

La tavola rotonda, confronti e riflessioni
La sessione incentrata sul confronto tra i presenti è iniziata con una domanda posta da Joris Coenen: «Come può il comparto delle carni pesare di più nel processo legislativo europeo?». Hélène Simonin ha risposto senza esitazioni: «Questo è compito delle lobby ed è quello di fare domande, dare un altro punto di vista, promuovere riflessioni. Certamente è difficile. C’è questa spinta in direzione delle carni prodotte in laboratorio e non è un momento facile per la zootecnia da carne e per il comparto» ha aggiunto la rappresentante di UECBV che si occupa di sostenibilità e politiche alimentari.
Un altro punto su cui si è soffermata Simonin è quello della sicurezza alimentare, tema di fondamentale importanza sul quale l’UE deve mantenere la centralità. «Più che di food security bisognerebbe parlare di nutrition security, perché il cibo è nutrimento ed è bene che lo teniamo sempre a mente».
Il futuro prossimo delle politiche comunitarie è sicuramente più green ma anche complesso, molto complesso. Certamente il lavoro di enti, associazioni, rappresentanti di categoria sarà fondamentale, così come quello della stampa specializzata.
Il comparto delle carni, il mercato a livello internazionale, sono in profondo mutamento. Le carni vegetali e quelle fatte in laboratorio sono spinte da ingenti investimenti ma il loro successo sulla tavola dei consumatori è alquanto dubbio. «Le sfide sono tante ed è importante trasformare queste sfide in opportunità per il futuro» ha sottolineato Coenen. «Come? Lavorando sulle giuste policy e sempre in una direzione di futuro sostenibile».


Elena Benedetti



Belgian Meat Office ad Anuga 2023

Istituito nel 2003 nell’ambito del Centro fiammingo per il mercato della pesca e dell’agricoltura (VLAM), il Belgian Meat Office (BMO) coordina la promozione delle esportazioni di carne suina e bovina attraverso un’ampia serie di attività che vanno dalle fiere, alle missioni commerciali, alle ricerche e analisi di mercato. Il BMO sarà presenta alla fiera Anuga di Colonia (7-11 ottobre) presso lo stand E 010 nel Padiglione 6, dedicato alle carni.

>> Link: belgianmeat.com


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