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Speciale Cibus

Consorzio Salame Piemonte

of Borghi G.


Il Salame Piemonte si presenta a Cibus 2022 forte di un nuovo presidente, Daniele Veglio, eletto lo scorso 28 aprile in occasione dell’assemblea generale del Consorzio di tutela, e forte, soprattutto, di nuovi obiettivi di crescita, in primis sul mercato nazionale, che ne ha registrato un primo consolidamento a livello di conoscenza ed apprezzamento da parte del consumatore anche al di fuori dell’ambito squisitamente regionale, e poi su quello estero. Veglio, un’esperienza di quasi trent’anni nell’area commerciale della Raspini Spa, in cui ricopre oggi il ruolo di market data manager, raccoglie il testimone dell’imprenditore Umberto Raspini, alla carica del Consorzio per due mandati consecutivi, alla cui volontà e grande passione nei confronti di questo prodotto, caratteristico e assolutamente rappresentativo del territorio di provenienza, si deve la nascita dello stesso Consorzio e il suo progressivo avvicinamento alle altre realtà consortili del settore. «Ogni regione italiana ha un salume o, meglio, un salame che la caratterizza. Il Salame Piemonte è un’eccellenza salumiera piemontese, una tipicità storica che racconta con le sue caratteristiche uniche e distintive la nostra terra e la sua cultura contadina» mi dice Umberto Raspini. «La sua identità è perfettamente riconoscibile dai consumatori: le carni magre, selezionate, la stagionatura poco prolungata che gli dona una straordinaria morbidezza e una altrettanto straordinaria pienezza di sapore, in linea col gusto piemontese».
L’impasto del salume resta infatti più asciutto e povero di umidità grazie alla lenta disidratazione a freddo a cui sono sottoposti i tagli carnei scelti per la produzione dell’insaccato, consentendo anche una parca aromatizzazione del prodotto, il cui sapore è estremamente delicato, sempre in linea con il gusto “storico” piemontese, che non ama salumi particolarmente stagionati e/o particolarmente speziati. Altra caratteristica distintiva, invece, è l’utilizzo nell’impasto del salame, da Disciplinare di produzione, di vino rosso a denominazione di origine controllata ottenuto da uve provenienti dai tre vitigni autoctoni più famosi della regione ovvero Barbera, Nebbiolo e Dolcetto.
«In questi anni alla guida del Consorzio ho prima di tutto voluto aggregare gli allevatori e trasformatori piemontesi per poter arrivare ai consumatori coesi e garanti della buona qualità di un prodotto davvero eccellente» puntualizza Umberto Raspini. «E, grazie al contributo costruttivo ed appassionato degli associati, oltre all’esperta conduzione della sua direttrice Rossella Riva, il Consorzio ha potuto promuovere una conoscenza capillare e una progressiva diffusione di questo salume, che, sono certo, non potrà che aumentare». «Il mio impegno sarà quello di proseguire l’opera iniziata da Umberto Raspini — sottolinea Daniele Veglio — e di portare il Salame Piemonte IGP a raggiungere nuovi e importanti traguardi coniugando crescita, sviluppo e sostenibilità, che sono poi le sfide che attendono l’intero comparto agroalimentare italiano».

Uscire dal Piemonte… da piemontesi
«Il nostro obiettivo primario come Consorzio è quello di uscire dal Piemonte, allargare ancora di più la conoscenza del prodotto, ma da piemontesi, ovvero lavorando sodo e mantenendo i legami forti e saldi con la tradizione e la territorialità che ci contraddistinguono» prosegue Daniele Veglio. «Il Salame Piemonte ha tutte le caratteristiche per giocarsela con i grandi Consorzi. Anche per questo motivo dall’anno scorso siamo entrati a far parte dell’ISIT, Istituto Salumi Italiani Tutelati, e i risultati in termini di visibilità li abbiamo già percepiti. Sempre in quest’ottica siamo venuti a Cibus insieme al Prosciutto di Cuneo DOP: oggi più che mai, infatti, ritengo sia necessario fare squadra, unire le forze per valorizzare le nostre produzioni, italiane e piemontesi nello specifico, mostrando ai buyer e agli importatori presenti in fiera una piccola ma solida parte della ricca proposta del Piemonte, che ha pieno diritto di occupare una posizione di rilievo sui mercati internazionali».


Gaia Borghi



Salame Piemonte: i dati di produzione e export relativi al 2021

Nel corso dell’ultima assemblea generale del Consorzio, che ha visto l’elezione alla presidenza di Daniele Veglio, sono stati anche comunicati di dati di produzione 2021 del Salame Piemonte, che registrano dei volumi/quantità certificate pari a 135.034,73 kg. Numeri che, comparati ai dati 2020, 130.716,33 kg, fanno segnare un aumento pari ad un +3,3%. Di pari peso è stato l’aumento del fatturato alla produzione: 1.717.641,76 euro che, comparato col fatturato alla produzione del 2020, pari a 1.667.940,37 euro, segna una crescita del 3% (fonte: Ismea). Per quello che riguarda l’export, i volumi per l’anno 2021 sono stati pari a 8.000 kg, corrispondenti ad un fatturato di 104.000 euro. Valori che rappresentano rispettivamente il 5,90% a volume e il 6,05% a valore rispetto al totale produzione e fatturato 2021. Tali valori dell’export, comparati all’anno precedente, registrano un +13% a volume e un +15% a valore. I principali Paesi per l’esportazione del Salame Piemonte si confermano Svezia, Germania, Francia e Svizzera.


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