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Vini di Natale

Vini emozionali, fatti bene, per piacere

of Lagorio R.


Come ben sa chi si è appassionato alla rubrica dedicata ai vini di Natale, da più di un decennio presente sul dorso di PSI, non è obiettivo di questa rassegna comporre classifiche. Specie con tutte le graduatorie che sono in fase di pubblicazione o sono ormai abbandonate su qualche polveroso scaffale. Questi sono vini emozionali provati dal novembre 2021 al novembre 2022, fatti bene, per piacere. Anzi, per farsi piacere, durante il periodo più bello dell’anno, le festività natalizie. Chi, leggendo le pagine degli anni precedenti, ne ha seguito i suggerimenti, mi dicono abbia trascorso meravigliose settimane di fine anno. Così, se non ci credete, provate…
Mi ha incantato — era maggio — il Pjcol Ross Lambrusco Metodo Classico dell’azienda agricola Rinaldini (rinaldinivini.it) di Sant’Ilario d’Enza (RE). La cantina è stata ricavata da un’antica cascina del 1884 che sorge al centro dei vigneti. Un’azienda familiare che ha avuto il coraggio di riscoprire un vitigno locale impiantato a piede franco. Nel palato l’aroma vinoso, schietto, asciutto, esprime la grande stoffa di questa bottiglia. Un matrimonio felice con la cucina natalizia: lo zampone, il cotechino, i brodi, ma non deve sorprendere la piacevole bevuta con ostriche e piatti di pesce.
C’è un altro Metodo Classico con cui trascorrere qualche ora spensierata. Viene da Trento e lo produce Umberto Saini Fasanotti (tenutesajnifasanotti.it). Senzapensieri è un Trento DOC Riserva e si presenta con colore giallo pastello e profumi di bergamotto e salvia, con vago aroma di marna bagnata. Senzapensieri nasce da uve raccolte in località Zell, nel comune di Trento, e rimane sui lieviti per almeno 45 mesi prima di essere sboccato. Soffici e continue le bollicine. Si celebra al meglio col bollito di cappone.
Certo, l’aspetto familiare è centrale anche nelle vicende de La Montina (lamontina.com), una delle poche aziende franciacortine che può vantare radici rurali. Proprio al fondatore della dinastia Bozza è stato dedicato Quor, a quell’errore ortografico rinvenuto su una lettera inviata alla moglie. 72 mesi sui lieviti, vendemmia 2016, presenta bollicine continue e sottili. Il primo impatto col naso ricorda legni esotici come l’incenso, in bocca sfodera dapprima sentori di frutta matura, per lo più fichi bianchi. Da provare con salumi, vitello tonnato e carni bianche di cortile.
A Forlì, in località Ravaldino in Monte, il Sangiovese di Stefano Berti (stefanoberti.it) viene trasformato in un garbato vino rosato frizzante al quale è stato dato il nome di Rossetto (IGP Forlì). Il sorso lungo e fruttato dà entusiasmo, fiducia, energia. Un vino solo in apparenza semplice, va d’accordo con lasagne e pasta con ragù di vitello. E pensare che Stefano Berti si definisce garagista…
Una delle 3.324 bottiglie di Umbria Trebbiano spoletino IGT Biancofongoli (fongoli.com) del 2017 venne aperta il 25 luglio 2022. Bisogna ricordare che i vigneti vengono coltivati con le tecniche biodinamiche, le uve fermentano con lieviti spontanei e non viene aggiunta solforosa. Bicchiere giallo paglierino, profumo agrumato con piacevole inizio di ossidazione al naso che apre le porte a un sorso secco, appena viperino e salato. Carni bianche grigliate o arrosto, unitevi!
Terrazze Singhie (terrazzesinghie.it) è un’azienda agricola familiare nata nel 2017. Si trova a Carcare, nell’entroterra savonese. La Lumassima di Bosco, annata 2018, proviene da vigne antiche, aggrappate ad una foresta immobile e pietrificata di pali di castagno. Un sistema di allevamento pressoché estinto, ad ambustrin. Nel bicchiere il colore è dorato ed emana profumi di ginestra, pera cotta, zagara. L’intensa acidità iniziale lascia il passo a sentori di salsedine e pietra focaia. Frutti di mare e tutti i piatti dove appare il pesto di basilico sono prenotati.
Scriveva Mario Soldati nel 1975 all’interno del celebre “Vino al vino”, “…visita al dottor Vittorio Colacino, nel villaggio di Manzi, Savuto di quattro annate diverse, dal ‘71 al ‘74”. Sì, Savuto DOC si presenta color rosa intenso, luminoso con qualche sprazzo rubino. Sentori di fiori freschi, rosa e ginestra sono i profumi più evidenti mentre in bocca viene da definirlo vino fruttato, con un’elevata acidità e una lunga persistenza (colacinowines.com).
C’è scritto tutto sull’etichetta del Langhe DOC Nebbiolo di Ester Canale Rosso (www.giovannirosso.com): uve raccolte da terreni compresi su Foglio 8, Particella 251 P a Serralunga d’Alba, proprietà della famiglia Canale dal 1934. Il 2016 si presentava con bouquet intenso, penetrante di fragola e pesca gialla, noce moscata e in un soffio di goudron. Sorso di stoffa eccelsa, sostenuto, con liquirizia finale. Accattivante con arrosti di faraona.
L’azienda familiare di Markus Fliri ha sede a Ciardes, in Val Venosta (himmelreich-hof.info). Anche agriturismo, i vini vengono venduti per lo più sul posto. Lo Zweigelt 2016 Mitterberg IGT si compiace per il rosso granato acceso con cui si presenta, dai sentori di susina e amarena. Al palato è polposo e intenso; svetta col carpaccio di carni crude.
20 marzo: una sorpresa l’annata 2014 dell’Ormeasco di Pornassio DOC Le Braje dell’azienda agricola Lupi, assorbita nel 2020 da PEQ Agri (peqagri.it). Vino di razza dal colore rosso rubino profondo, profumato di tabacco, liquirizia, cuoio. Caldo, intenso, infinito il sorso. Impareggiabile coi formaggi stagionati.
Facile fare bella figura a Natale con queste bottiglie sulla tavola.


Riccardo Lagorio



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