“Tutti hanno una missione nella vita, la mia è quella di girare il mondo con la mortadella”: questo e altri slogan vengono continuamente pronunciati da Giuseppe Alessio per promuove il notissimo salume emiliano e per promuovere se stesso!
Alessio ha trovato un modo davvero originale per distinguersi che di certo non passa inosservato. La mortadella non è un prodotto tipico del territorio da cui proviene e al quale dice di essere molto legato, ma per ora nemmeno in Emilia erano stati in grado di osare tanto.
L’immagine è buffa e la prima reazione nel vederlo non può che essere ilare, ma è quello che va cercando, nella certezza di rimanere impresso. Appena lo si sente parlare, però, ci si innamora della sua spontaneità e dell’originalità con cui si fa strada.
Per le forme che lo caratterizzano e per il modo di metterle in mostra senza imbarazzo sembra uscito da un quadro del pittore colombiano Botero, ma colpisce anche la scenografia utilizzata. Si fa raffigurare in ambienti barocchi, che talvolta rasentano e altre volte oltrepassano abbondantemente il kitsch. Stanze curate dove la sua immagine, unita a quella della mortadella, è il tripudio dell’italianità, per il modo creativo di proporsi.
Sempre e ovunque si accompagna a forme del roseo salume che mostra nel migliore dei modi, facendone pregustare sapori e profumi, anche a chi solo lo osserva in fotografia. La divisa d’ordinanza, cucita su misura e completa di toque da chef, è completamente rosa con grossi pois bianchi per richiamare il lardello, ma Alessio non perde occasione di mostrarsi con abiti molto più succinti e spiritosi se necessario.
Nato e cresciuto nella casa di commercianti pugliesi, ha ristrutturato il negozio di famiglia trasformandolo in un Tempio della mortadella, dove ha anche iniziato a programmare spettacoli in cui il noto salume viene esaltato in ogni suo aspetto e se ne tessono le lodi con parole, tagli e panini. Piccole esibizioni che non solo fanno venire l’acquolina in bocca, ma regalano sorrisi e leggerezza.
Alessio è diventato in poco tempo il “Re” indiscusso del più caratteristico dei salumi e ad incoronarlo ufficialmente è stata l’attrice Helen Mirren, assidua frequentatrice delle Puglie che, capitata nel suo negozio di Tiggiano (LE), ne è rimasta affascinata e ha pubblicato sui social una foto dove si ritraeva con lui, definendolo e consacrandolo come The King of Mortadella. Un’immagine che ha fatto il giro del web e che non solo gli ha regalato un’inaspettata notorietà che non ha esitato a sfruttare, ma l’ha spronato a fare di più e meglio.
Verrebbe da dire che il prodotto di marketing in questo caso non sia la mortadella, ma Alessio in persona, anche se è evidente che le due cose siano indissolubilmente intrecciate tra loro.
Quando ha iniziato questa campagna di “promozione” Alessio non era legato a nessun brand in particolare, ma col tempo ha avviato una partnership con un piccolo salumificio emiliano, un artigiano che usa solo carni italiane, principalmente di Mora romagnola, e che produce la mortadella col marchio di Giuseppe.
Quelli che si possono definire brevi spettacoli altro non sono che showcooking senza cottura di piatti nei quali la mortadella è servita in tutti i modi possibili, per mostrarne la versatilità a tavola. Il taglio è eseguito in diretta come un vero e proprio rito, un momento topico in cui la lentezza e il silenzio dominano. Le fette si presentano sottili ed uniformi per garantire sapori e profumi. Quei profumi che, manco a dirlo, contribuiscono in maniera determinante a far innamorare gli ospiti della mortadella, almeno quanto se ne è innamorato Giuseppe Alessio già da bambino. Ovunque si muova, le scenografie sono originali e d’effetto, al pari del set fotografico che ha allestito sotto la bottega di famiglia, il suo quartier generale. Il resto lo fa Alessio in sé, con la sua presenza scenica, la mise tutta rosa, il faccione baffuto e sempre sorridente e il suo modo gentile di parlare. I commensali divertiti e affascinati vanno via gioiosi con in mano vetrofanie, adesivi, calendari e altri gadget originali almeno quanto lui e la sua strategia di marketing. Fuori, ad attenderlo, una Fiat 500 rosa anch’essa, manco a dirlo, con la fascia tricolore e i cerchioni bianchi.
Nessuna descrizione, nemmeno la più particolareggiata renderà giustizia ad un personaggio del tutto inedito. Per comprenderne appieno la caratura, quindi, sarà necessario incontrarlo o almeno vederne foto e video.
Giuseppe Alessio ha iniziato a meno di 25 anni la sua anomala carriera in una bottega e nelle feste patronali e da subito è stato preso in considerazione come una start-up interessante da studiare. Quando ha intrapreso il suo percorso non aveva nemmeno i più minimi rudimenti di marketing e a guidarlo era solo l’amore per la mortadella, appunto. Oggi è protagonista di eventi, iniziative pubbliche e private e di convegni dove si fa osservare e dove si discute il fenomeno insieme a lui che l’ha generato. Gira per il mondo e miete consensi, ma la soddisfazione maggiore gli deriva dall’aver convinto suo padre, all’inizio molto scettico e ora, invece, tra i suoi maggiori sostenitori.
Maria Antonietta Dessi
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