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Alimentazione

Il coniglio, una carne gustosa, sana e versatile

Origini della carne nel Mediterraneo

Le prime notizie sul coniglio risalgono ad oltre tremila anni fa, grazie alle descrizioni lasciateci dagli Egizi e dai marinai Fenici, ma furono i Romani a comprendere per primi il valore della sua carne e a diffondere l’impiego alimentare in tutta Europa.

La carne di coniglio è gustosa, magra, e a bassissimo contenuto di colesterolo e sodio, ricca di vitamine e sali minerali, come potassio, fosforo, magnesio. Oggi la carne di coniglio è stata riscoperta sia nelle preparazioni tradizionali che in abbinamenti innovativi. Attualmente in Italia sono circa 8.000 le aziende produttrici.

Nel XIV secolo si cominciò ad allevarlo grazie ai monaci. La diffusione fu rapida, con grande vantaggio per le popolazioni più povere che così furono in grado di elevare i contenuti delle loro diete.

I navigatori italiani, portoghesi e spagnoli portarono i conigli nelle loro spedizioni per avere disponibilità di carne fresca e li diffusero nelle terre raggiunte nei loro viaggi. Ci sono addirittura esempi particolari di allevamento le cui radici si perdono nella storia, come il “Coniglio di Fossa” dell’Isola di Ischia.

Che sia la carne del Mediterraneo lo testimoniano le moltissime ricette tradizionali dei paesi bagnati da questo mare, pensiamo all’Italia che, partendo dalla Liguria e lungo tutta la costa della penisola, troviamo punteggiata di una moltitudine di preparazioni che sposano il coniglio con le spezie e gli altri prodotti della terra tipici dei diversi luoghi.

Chi direbbe che, seduti ad una tavola su una terrazza vista mare, ci venga proposto come piatto tipico il coniglio? Questo succede ad Ischia e in Liguria. Non solo le aree che si affacciano sul mare hanno il coniglio nella loro tradizione, pensiamo anche alle preparazioni “montane” con i funghi, le castagne o i mirtilli, per non parlare dell’accoppiata con la polenta. La carne di coniglio è davvero versatile ed è interessante approfondire le tecniche per la sua lavorazione al fine di realizzare delle preparazioni e per gustarla al meglio.

Porzionamento del coniglio

Sono rare le ricette che prevedono l’utilizzo del coniglio intero: di solito bisogna prima suddividerlo in porzioni che permettono di cucinarlo e servirlo più facilmente. Il metodo migliore per porzionare il coniglio si basa sulla suddivisione della carcassa in settori (si veda la figura in alto). Per farlo, si procede come di seguito:

  • a) disarticolare e staccare le due spalle;
  • b) fendere la colonna vertebrale nella sua lunghezza;
  • c) separare le due cosce e tagliarle in due pezzi a metà femore;
  • d) tagliare il busto del coniglio in pezzi di 3-4 cm di spessore.
  • Marinatura

    Non è indispensabile, ma è sempre preferibile: la carne marinata, qualsiasi sia la cottura prescelta, acquista morbidezza, sapore e profumo.

    La marinata “secca” è la più indicata per l’animale da arrostire: è costituita da olio extra vergine, erbe aromatiche (prezzemolo, maggiorana, salvia, timo), sale e pepe. Lo stesso olio, inoltre, aiuta a tenere morbida la carne durante la cottura e va spennellato più volte.

    La marinata “umida”, invece, è più indicata se il coniglio va brasato o stufato: è composta di erbe aromatiche, verdure tagliate grossolanamente (sedano, carote, cipolle) e un elemento acido come il vino, l’aceto o il succo di limone, che ha il compito di ammorbidire le fibre della carne.

    Anche in questo caso la marinata viene utilizzata durante la cottura. Il tempo della marinata varia dalle 4-5 ore (a temperatura ambiente) a tutta la notte (in frigorifero).

    Coniglio arrosto

    Se il coniglio è piccolo e giovane, un semplice arrosto ne esalta al massimo il sapore. Per evitare che le carni, tenere e delicate, si secchino è consigliabile avvolgerle, dopo averle insaporite con la marinata secca, in fettine di pancetta o lardo.

    Il coniglio intero richiede una cottura in due fasi: la prima a temperatura molto elevata, per 10-15 minuti, per rosolare le carni, bloccando la fuoriuscita dei succhi; la seconda, a temperatura inferiore, per completare la cottura.

    Durante entrambe le fasi bisogna irrorare con l’olio della marinata e poi con il fondo di cottura: si ottiene così una glassa dorata. Lasciare riposare per una decina di minuti l’arrosto appena tolto dal forno.

    Brasato di coniglio

    Come per la cottura in padella, rosolare in olio d’oliva, a fuoco vivace i pezzi, infarinati o meno. Non appena si sarà formata una crosticina dorata, unire il liquido fino a ricoprire appena gli ingredienti e lasciare sobbollire a recipiente coperto, a fiamma bassa, finché la carne risulta tenera (circa 45-60 minuti).

    Coniglio bollito

    Cotto in acqua e limone o aceto, con il classico mazzetto di odori e con verdure a scelta, il coniglio si può mangiare anche bollito: offre una carne leggera, gustosa e di facile digeribilità.

    Condimenti

    La preparazione cambia variando una verdura, aggiungendo un aroma o bagnando con un liquido diverso. Per condire, comunque, è meglio l’olio d’oliva: il sapore leggermente fruttato dell’olio esalta la carne.

    La ricetta più famosa è probabilmente il “coniglio all’Ischitana” (vedi box), preparato in padella con pomodorini e vino bianco secco dell’isola; anche nel resto d’Italia, tuttavia, il coniglio è protagonista di molte preparazioni fantasiose ed arricchite con i più diversi ingredienti.

    Coniglio all’Ischitana

    Coniglio all’Ischitana
    Ingredienti
    1 coniglio da 1,1 kg, 250 g di pomodorini, 2 spicchi d’aglio, olio d’oliva, sale, prezzemolo, peperoncino, vino bianco.
    Preparazione
    Tagliare a pezzi il coniglio, lavarlo con il vino e farlo rosolare (compresa testa e fegato) in un tegame con l'olio, l'aglio e il peperoncino. Quando è ben colorito coprirlo con abbondante vino bianco, facendolo cuocere a fuoco moderato per circa 25’.
    Quasi al termine della cottura aggiungere i pomodorini ed il prezzemolo. Il sugo così ottenuto è ottimo per condire la pasta (la ricetta classica prevede i bucatini).

     

    (Da: “Informa”

    Purina, Cargill Srl

    Divisione Animal Nutrition)



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