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Razze

I mille colori delle Suffolk

di Manicardi N.


Forse non saranno davvero mille i colori delle pecore d’Irlanda, ma sicuramente sono tante le macchie di verde, rosso, arancione, azzurro e blu che punteggiano i già verdissimi pascoli dell’isola rallegrando l’occhio di chi ammira e, soprattutto, garantendo la sicurezza dei proprietari delle greggi. Gli allevatori, infatti, segnano le pecore sul dorso con colori diversi e a tinte vivaci per poterle facilmente riconoscere quando pascolano tranquillamente nei pascoli. Pascoli di qualità liberi all’aperto che le condizioni climatiche hanno finora consentito di praticare per tutte le stagioni dell’anno con grande abbondanza d’erba a disposizione, sebbene indubbiamente anche in Irlanda i problemi derivanti dai prolungati periodi di assenza degli abituali livelli di piovosità comincino a farsi vedere.
Queste pecore, a loro volta, si può dire che siano già colorate, almeno dei due colori fondamentali bianco e nero perché le razze più diffuse sono la Suffolk e la Scottish Blackface che presentano vello bianco ma testa nera. Le Suffolk hanno inoltre neri anche gli arti (e, a differenza delle Blackface, sono prive di corna). Sono entrambe razze ovine robustissime, adatte a vivere all’aperto con qualsiasi temperatura e condizione climatica. Non temono la pioggia né la neve che, protette e riscaldate dal manto molto spesso, addirittura ignorano non cercando neppure un riparo e continuando imperturbabili a stare sdraiate all’aperto anche sulle scogliere battute dai venti più impetuosi. E si trovano dappertutto: oltre che nei “meadows”, i prati divisi tra di loro da rustiche siepi o dagli antichissimi muretti a secco, vagano imperterrite sugli altipiani erbosi a picco sull’oceano e sulle tante strade secondarie dove costituiscono anche un potenziale pericolo per chi viaggia perché, oltre che ad essere un ostacolo imprevisto, hanno una mole e un peso non indifferente visto che dai 30 kg di media un capo può arrivare ai 50 e più.
Su queste stradine tanto strette dove è già difficile e pericoloso viaggiare a due carreggiate, il pericolo aumenta notevolmente quando all’improvviso vi trovate una o più pecore in mezzo alla strada che passeggiano a testa bassa senza minimamente far caso a voi (ricordatevi, se vi dovesse capitare di vederne una rovesciata sulla schiena, di fermarvi ad aiutarla a rialzarsi poiché da sola non ne sarebbe capace). Talvolta le pecore vagano sulle strade alla ricerca della via di casa perché, uscite dalla recinzione della proprietà in cerva di nuovo cibo, stentano a trovare il modo di tornare indietro. È anche in casi come questi che i colori apposti dagli allevatori risultano quanto mai utili e opportuni.
La pecora in Irlanda è da sempre una voce fondamentale dell’economia domestica e nazionale. Basti pensare che sono più le pecore che gli abitanti, visto che nel 2016 sono stati censiti 5,9 milioni di capi (per un totale di 36.313 greggi) a fronte di 4,8 milioni di irlandesi. Qui la pecora è allevata non tanto per scopi alimentari quanto per la pregiatissima lana che produce. Viene tosata circa due volte l’anno, a primavera e in estate, e a rotazione, dando cioè la precedenza a quelle con il vello abbastanza fitto da essere utilizzabile per l’industria e l’artigianato, dove viene impiegata per dare vita a capi di abbigliamento di alta qualità molto ricercati in tutto il mondo. Si tratta dunque di un allevamento redditizio tenendo anche conto che una pecora vive abbastanza a lungo, mediamente dai 10 ai 12 anni. La Suffolk, tuttavia, è allevata anche e soprattutto per la carne di cui è un’ottima produttrice, favorita dalla prolificità al 165 %, dai pressoché abituali parti gemellari, da una buona capacità di allattamento, dal rapido accrescimento degli agnelli che, ad appena 70 giorni di vita, possono superare i 30 kg di peso vivo e, last but not least, dalla grandissima cura che le madri dedicano alla prole.
Grande pascolatrice, presenta un corpo cilindrico e massiccio di taglia grande, superiore a quella di altre razze. Il peso medio del maschio è di oltre 100 kg (può arrivare fino a 130), quello della femmina oscilla dagli 85 ai 110.
La razza è stata ottenuta in Gran Bretagna a metà ’800 incrociando pecore della Contea di Norfolk (Norfolk Homed) con arieti Southdown. È allevata in Scozia, Galles, Irlanda, Europa Nord-Centro e Sud, Nord America, Nuova Zelanda. Dalla Southdown ha ereditato la qualità della carne e della lana, dalla Norfolk Homed la rusticità.
Da vari anni le pecore di razza Suffolk sono state importate anche in Italia (soprattutto in Piemonte, Sardegna, Lombardia e Italia centrale) sia dagli allevatori professionali, per incroci con razze locali e per l’allevamento per la produzione di agnelli pesanti, che a livello amatoriale, specialmente come elemento di attrazione turistica per le aree verdi degli agriturismi perché, nonostante l’aspetto imponente, sono animali molto docili che amano la presenza umana e in particolare quella dei bambini dalle cui mani amano prendere il cibo.


Nunzia Manicardi



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