Sempre nel corso della tavola rotonda di Assocarni, Fabio Del Bravo ha esposto un’analisi Ismea molto interessante sul consumo di carni rosse bovine. Innanzitutto, in 9 famiglie su 10 non si hanno remore sul consumo di carne rossa, sebbene in quasi 2/3 si manifesti la consapevolezza di un consumo moderato o saltuario. Ciò va a sfatare la narrazione pro-vegan che gli Italiani stiano abbandonando il consumo di carne verso le proteine green. In Italia i numeri dicono ben altro:
il 18% consuma regolarmente carne rossa;
il 56% tiene sotto controllo il consumo di carne rossa per non eccedere;
il 18% consuma saltuariamente carne rossa;
il 5% non consuma carne rossa;
il 3% non consuma carne (e sposa in generale un regime vegano o vegetariano).
Anche l’età incide nelle scelte di acquisto poiché sono i consumatori più maturi che si dimostrano più attenti e moderati nello scegliere la carne. E i più giovani? I numeri ci dicono che sembrano più tranquilli nei confronti del consumo di carne.
L’immagine delle carni bovine
La carne rossa, si sa, non è tutta uguale: anche per quanto riguarda questo prodotto l’italianità incide molto positivamente sulle scelte del consumatore. Provenienza e certificazioni di origine sono infatti elementi che possono davvero fare la differenza. Su una base di consumatori moderati o regolari di carni bovine (n = 23,7 milioni), il 19% ha dichiarato di essere molto d’accordo (e il 40% abbastanza d’accordo) sul fatto che la carne di provenienza italiana sia la migliore. L’11% è molto d’accordo (e il 42% lo è abbastanza) sul concordare che le carni con certificazione di origine siano sempre migliori, indipendentemente dal fatto che siano italiane o estere.
Il 22% tra chi è d’accordo (4%) e abbastanza d’accordo (18%) ritiene che le carni migliori siano quelle di provenienza da Paesi come Argentina, Irlanda, Danimarca, ecc… Solo un 13% concorda molto o abbastanza che la carne italiana non sia buona in quanto proviene solo da allevamenti intensivi e un totale del 10% ritiene che la carne bovina sia tutta uguale (Grafico 1).
Consumo nel futuro
I dati Ismea che dicono che oltre la metà degli intervistati ha intenzione di mantenere stabile il consumo futuro di carni rosse. L’intenzione di riduzione si accentua solo tra chi sta già cercando di limitarne il consumo.
Fonte: Ismea, ismea.it
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