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Così si consuma la carne rossa

di Redazione



Fra gli “adepti” della carne rossa il consumo rispetto all’anno scorso non è diminuito e si è mantenuto mediamente stabile in quantità per più di 7 consumatori su 10. La macelleria si conferma il canale di acquisto privilegiato per il 78% del campione, mentre il 15,4% si rivolge alla GDO e il 6,5% ai farmers market per parlare direttamente con i produttori. Quanto alla spesa, il 59,7% dei consumatori intervistati investe mensilmente una cifra compresa fra i 51 e i 200 euro, col 33,9% del campione che si colloca nel range compreso tra i 51 e i 100 euro e il 25,8% nella fascia da 101 a 200 euro. Il 14,5% resta al di sotto dei 50 euro al mese, mentre il 5,6% spende una cifra superiore ai 200 euro.


Il questionario
Sono questi alcuni dei risultati emersi dal questionario “Carne rossa: aspettative e stili di consumo” elaborato dalla prof.ssa Debora Viviani dell’Università di Verona (Dipartimento di Scienze Umane) e realizzato nel corso della 2a edizione del Festival della carne rossa lombarda di Castel Goffredo (MN) ad inizio settembre su un campione di 131 destinatari. «Anche quest’anno — spiega Massimiliano Ruggenenti, presidente del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina, una realtà con 400 allevamenti iscritti e circa 95.000 capi — abbiamo voluto raccogliere il sentiment dei partecipanti all’evento e indagarne abitudini e consumi. Sono indicazioni utili non soltanto per noi allevatori, ma per tutta la filiera, compreso il segmento della vendita».

Il 55% dei partecipanti alla ricerca era rappresentato da uomini di età compresa per la maggior parte tra i 41 anni e i 70 anni. Nello specifico, il 39,6% si collocava fra i 41 e i 55 anni, il 34% fra 56 e 70 anni. In termini di rappresentazione, il 27,1% degli intervistati faceva parte di nuclei familiari formati da 4 persone, il 26,4% apparteneva a nuclei formati da due o tre componenti, mentre il 7% era rappresentato da famiglie mononucleo.


Il consumo di carne rossa
Come anticipato, nessuna diminuzione dei consumi di carne per il 74,4% degli intervistati e addirittura aumento per il 15,5% del campione.


La macelleria vince
Quasi 8 consumatori di carne rossa su 10 (78%) si rivolgono alle macellerie, mentre il 15,4% degli acquirenti opta per la Gdo e il 6,5% si reca ai mercati contadini.


I tagli più acquistati
Il questionario ha voluto indagare anche quali fossero i tagli più acquistati dai consumatori. Potendo indicare al massimo due preferenze, i tagli più acquistati sono risultati lo scamone (al primo posto per il 41,9% del campione) e le costate (40%), seguiti dal cappello del prete (32,6%). Tagli versatili, che si prestano a cotture rapide alla griglia o in padella, ma anche alle lunghe cotture, come il bollito.


Cotture veloci
La preferenza va alla velocità di esecuzione ai fornelli. Quando si cucina la carne rossa in casa, più della metà del campione la cuoce al massimo mezz’ora. Nello specifico, meno di 10 minuti il 34,6% e tra gli 11 minuti e mezz’ora il 35,4%. Il 14,2% cuoce la carne da mezz’ora a un’ora e solo il 5,5% supera le due ore.


Consumi domestici
La maggior parte degli intervistati consuma la carne rossa a casa propria (70,5%), mentre opta per la carne rossa al ristorante, in trattoria o in agriturismo il 21,7% del campione. Sostanzialmente allineati i momenti di consumo: infatti, se il 57,5% dichiara di consumare carne rossa nei giorni feriali, il 42,5% lo fa nei giorni festivi. Fuori casa cambiano le preferenze nel piatto. Rispetto al tipo di carne che prevalentemente consumano gli intervistati nei pasti fuori casa, emerge una scelta netta verso carne alla griglia (78,1%), tartare (31,8%) e hamburger (27,1%).


>> Link: clpcab.it



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