Filippini consumano principalmente pesce e prodotti della pesca, secondi solo al riso e ai suoi derivati. La dieta di ogni filippino ne include l’11,68%, pari a circa 93,9 grammi al giorno. Questo valore è del 63,3% superiore rispetto al consumo di carne rossa e derivati e del 205,86% superiore rispetto al consumo di pollame ed è superiore alla media mondiale di consumi pro capite di prodotti ittici1.
Negli ultimi anni, un numero crescente di Filippini si è dedicato alla pesca e ad attività correlate. Secondo i dati forniti dal Sistema di Registrazione dei Pescatori del BFAR (FishR), nel 2022 un totale di 2.302.648 cittadini registrati erano coinvolti in varie attività di pesca e acquacoltura. La maggior parte era impegnata nella pesca artigianale di cattura (50,96% del totale), seguita dall’acquacoltura (11,27%), dalla raccolta manuale (gleaning, 11,18%), dalla vendita di pesce (6,83%) e dalla lavorazione del pesce (1,96%). Della totalità dei registrati, il 24,66% aveva un’età compresa tra i 41 e i 50 anni, il 22,97% tra i 51 e i 60 anni, il 22,42% aveva 61 anni o più, il 21,13% tra i 31 e i 40 anni, mentre il restante 9% era costituito da persone di età compresa tra i 21 e i 30 anni o minori di 20 anni. Il 70% dei cittadini registrati era composto da uomini impegnati nella pesca di cattura, nell’acquacoltura e in altre attività correlate alla pesca; il restante 30% era costituito da donne coinvolte nella raccolta manuale, nella lavorazione e nella vendita del pesce. Secondo i risultati dell’Indagine sui redditi e le spese familiari (FIES) del 2021, la Regione Capitale Nazionale (National Capital Region, NCR, ovvero la regione dell’arcipelago filippino che racchiude tutta la grande area metropolitana della capitale Manila e perciò è definita anche con il nome in inglese Metro Manila o Metropolitan Manila) ha registrato il reddito mensile più alto per i lavoratori del settore ittico, pari a 25.752,502 PHP (circa 430-440 euro, NdR).
La zona della Laguna de Bay
Nelle vicinanze di Manila, o, meglio, entro i suoi confini verso sud-est, si la Laguna de Bay (nota anche come Lago della città di Bay). Qui, lo sviluppo della città di Manila si è dovuto necessariamente arrestare sulle rive del lago. Per una serie di favorevoli caratteristiche idrogeologiche, la Laguna de Bay è stata “colonizzata” da numerosi acquacoltori e pescatori, che approfittano delle ricchissime (talvolta eccessivamente ricche) acque della laguna.
Ho visitato la zona di Alabang, situata lungo la Laguna de Bay, in quanto sede delle principali attività legate alla produzione ittica.
Laguna de Bay è il lago più grande delle Filippine, con una superficie di oltre 900 km². Si estende tra le province di Rizal e Laguna ed è caratterizzato da una profondità media di soli 2,8 metri. L’unico emissario del lago è il fiume Pasig, che lo collega alla baia di Manila3. L’area del bacino idrografico del lago, di 3.820 km2, si estende su tutte le province di Rizal e Laguna e su alcune città di Batangas, Cavite, Quezon e Metro Manila. 21 importanti sistemi fluviali tributari sfociano nel lago, oltre a numerosi fiumi e corsi d’acqua relativamente piccoli (Tongson E.T. et al., 2012).
L’unico sbocco del lago è il canale Napindan, collegato alla baia di Manila tramite il fiume Pasig. Il riflusso dell’acqua di mare è un fenomeno naturale che si verifica nel lago non ogni anno, ma occasionalmente nei mesi estivi, ogni volta che il livello del lago è più basso rispetto a quello della baia di Manila. Ciò accade perché il fiume Pasig inverte il suo flusso durante l’ingresso di acqua salata, a causa dell’effetto delle fluttuazioni delle maree nella baia di Manila. Di conseguenza la salinità dell’acqua nella Laguna de Bay aumenta.
Situazione ambientale, urbanizzazione dell’area costiera e impatto conseguente
Come accennato, la vicinanza al più grande agglomerato urbano delle Filippine comporta diverse criticità. I fiumi che sfociano nella Laguna de Bay trasportano anche gli scarichi di oltre 8 milioni di persone e delle attività imprenditoriali situate nelle vicinanze del lago. Le acque reflue non trattate rappresentano una delle principali cause di inquinamento.
Anche la pesca intensiva e il gran numero di allevamenti ittici nella regione devono essere gestiti in modo sostenibile. Già nel 1993, e successivamente aggiornato periodicamente, la Laguna Lake Development Authority ha presentato un piano per lo sviluppo economico e sociale controllato della regione, con l’obiettivo principale di mantenere la qualità della vita, sia per l’uomo che per gli ecosistemi4.
Negli ultimi vent’anni si è sviluppata una significativa partnership denominata “CLEAR” – Conservation of Laguna de Bay’s Environment and Resources, composta da tre importanti partner: la Society for the Conservation of Philippine Wetlands, la Laguna Lake Development Authority (LLDA) e Unilever Philippines. A queste si aggiungono le agenzie del BFAR (Bureau of Fisheries and Aquatic Resources) e del DENR (Department of Environment and Natural Resources), che gestiscono le risorse marine, l’acquacoltura e la tutela ambientale.
La LLDA effettua analisi trimestrali delle acque, riscontrando che in alcune aree, specialmente nella zona est (Regione 3), i parametri come il BOD, i nitrati, l’ossigeno, l’ammoniaca e i fosfati sono generalmente conformi alle normative filippine. Tuttavia, in altre zone e negli immissari la situazione è più complessa, con numerosi parametri che periodicamente compromettono la qualità dell’acqua. I tecnici della LLDA propongono un intervento di depurazione dei reflui urbani e di raccolta dei rifiuti solidi nei corsi d’acqua immissari prima che questi raggiungano la Laguna de Bay5.
Si tratta di una risorsa naturale di grande valore, in quanto rappresenta un bacino idrografico esteso e di importanza cruciale per l’ambiente. Inoltre, la regione di Laguna de Bay è abitata da una popolazione in rapido aumento, persone che dipendono direttamente dalle risorse naturali del lago per il loro sostentamento e le necessità quotidiane.
La Laguna de Bay è interessata da differenti attività economiche essenziali per la popolazione circostante, uno dei quali è l’acquacoltura. Ci si rese conto infatti che alcune specie ittiche potevano essere allevate in ambienti controllati nel lago, comprese quelle che non sono native delle sue acque, e si è quindi verificato un rapido sviluppo dell’acquacoltura nella zona.
Per limitare l’ulteriore degrado del bacino idrografico di Laguna de Bay, la LLDA ha istituito numerosi programmi e strategie per la riforestazione dei bacini idrografici denudati nei bacini versanti circostanti la Laguna de Bay come il River Rehabilitation Program e lo Shoreland Management Program.
Descrizione delle attività di acquacoltura e pesca
Già dagli studi degli anni ‘70 (Delmendo e Gedney, 1976) si sottolineava che il milkfish (Chanos chanos) poteva essere allevato solo con l’alimentazione naturale del lago. In vari sondaggi tra gli operatori di recinti ittici (net pen) e gabbie, sempre negli anni ‘70 (1974 e 1975, Nicolas e Librero 1977, Librero e Nicolas 1981), si evidenziava come le attività commerciali di gestione di recinti ittici e gabbie nel lago fossero già altamente redditizie.
Come accennato precedentemente, i risultati di vari studi e l’esperienza decennale dell’autore nell’area indicano che l’acquacoltura a Laguna de Bay sia un settore dinamico, che include non solo operatori di recinti e gabbie per pesci, ma anche numerosi altri partecipanti. Infatti, nella filiera dell’acquacoltura troviamo: a monte, le forniture di input (reti, barche, motori, pali, avannotti, tecnologia, manodopera, assistenza tecnica); a valle, i prodotti ittici immessi sul mercato locale, che vengono trasportati, commercializzati da diversi operatori, trasformati e venduti al consumatore.
L’acquacoltura a Laguna de Bay contribuisce in modo significativo alla produzione ittica nazionale9. Tuttavia, ha dovuto e continua a dover affrontare numerosi problemi che ne hanno limitato lo sviluppo. Tra le problematiche presentate dagli operatori della filiera dell’acquacoltura e della pesca e dalle numerose visite effettuate negli ultimi anni possiamo citare:
problemi legati all’ambiente;
situazione ecologica e la qualità delle acque;
tifoni e cambiamento climatico;
mancanza di strutture adeguate per regolare i flussi d’acqua;
ostruzione delle rotte di navigazione da parte degli allevamenti ittici;
esistenza di recinti per pesci illegali e bracconaggio;
sovrappesca;
supporto limitato da parte del governo.
In particolare per l’acquacoltura, possiamo ricordare:
la qualità dell’acqua, legata all’antropizzazione dell’ambiente;
i tifoni che danneggiano le strutture;
la mancanza di accesso a capitale a basso costo per l’acquisto delle strutture e dei mezzi di produzione;
difficoltà nei trasporti;
esistenza di recinti e gabbie illegali;
bracconaggio;
carenza e qualità periodica degli avannotti di alcune specie;
scarsa assistenza tecnica;
problema della distribuzione dei permessi e delle aree per le attività di acquacoltura.
Quanto sopra necessita di discussione da parte di tutte le parti coinvolte.
La pesca, che comprende pesca di cattura e acquacoltura, rappresenta l’uso dominante del lago, in cui vengono prodotte circa 80.000-90.000 tonnellate di pesce all’anno (suddivise quasi equamente fra pesca e acquacoltura).
Nel 2018, la LLDA ha stimato che ci fossero 22.000 pescatori artigianali nel lago6, da cui dipendono per il proprio sostentamento. Reti da posta, recinti (fish corral), reti a spinta motorizzate, reti a strascico, nasse, pesca alla linea, trappole e reti a circuizione manuali sono gli attrezzi principali per la pesca artigianale7. Le barche possono essere suddivise in diverse categorie a seconda della modalità di pesca:
barche a remi, usate principalmente per la pesca artigianale nelle vicinanze delle rive. Queste barche sono abbastanza piccole 5-7 metri e manovrate a mano, spesso da pescatori singoli o in coppia. Sono tipicamente usate per la pesca in acque poco profonde e per l’uso di reti da posta o lenze;
barche a motore, sono più grandi (fino a 12 metri) e possono essere dotate di motori fuoribordo. Sono utilizzate per la pesca commerciale, per raggiungere zone più lontane della laguna e trasportare grandi quantità di pesce. Queste barche sono più stabili e hanno una maggiore capacità di carico rispetto a quelle a remi;
barche da trasporto per gli allevamenti, servono a trasportare tutto il materiale da costruzione, le attrezzature dell’acquacoltura, il personale ed il pesce prodotto nelle aziende dove i pesci vengono allevati. In generale hanno tutte il fondo piatto e sono di legno, costruite sulle rive della Laguna de Bay. Anche la manutenzione degli scafi e dei motori si effettua sul posto.
Nel 1999 e con modifiche fino ai giorni nostri, la LLDA ha implementato un piano di zonizzazione e gestione (ZOMAP – Zoning and Management Plan) per garantire l’equa distribuzione delle risorse ittiche del lago. Lo ZOMAP ha assegnato 10.000 ettari ai recinti per i pesci, 5.000 ettari per gabbie, aree per santuari e corsie di navigazione e il resto per la pesca in acque libere8.
La parte ovest della Laguna è maggiormente orientata all’acquacoltura per il maggior afflusso di acqua dolce e salata. Attraverso lo ZOMAP, le risorse del lago sono equamente assegnate a vari utenti per le operazioni di acquacoltura, navigazione e pesca libera.
La produttività della pesca artigianale è ulteriormente migliorata attraverso la manutenzione del Rayap Fish Sanctuary a Talim Island, Rizal, del Tabon Fish Sanctuary vicino a Calamba, Laguna, e del Muntinlupa Fish Sanctuary a Muntinlupa City (Alabang). Con l’assistenza del Bureau of Fisheries and Aquatic Resources (BAFAR), vengono condotte regolari semine del lago in questi santuari. La LLDA è assistita dai Fisheries and Aquatic Resources Management Councils, dalla Philippine National Police, dalla Coast Guard e da altri gruppi nella formazione e nell’applicazione delle leggi, delle norme e dei regolamenti sulla pesca nella Laguna de Bay.
A fine 2024 la LLDA ha dato permessi per aprire ulteriormente (o legalizzare) una grande superficie (più di 1.000 ettari) di allevamenti ittici in recinti o gabbie nella Laguna de Bay. Questo chiaramente indica come le autorità locali credano nell’acquacoltura come fonte di reddito ma anche come equilibratore ecologico. Infatti, le specie allevate sono principalmente filtratrici (carpe e tilapia) ed erbivore (milkfish, conosciuto localmente come “bangus”). Gli allevamenti ittici della Laguna variano notevolmente in termini di dimensioni. La tilapia del Nilo e la carpa testa grossa (Hypophthalmichthys nobilis) sono le due specie allevate in gabbie, mentre il milkfish, insieme alla tilapia e alla carpa testa grossa, viene allevato in recinti. I pesci allevati in gabbie e recinti nel lago sono gestiti sia in sistemi di monocoltura che di policoltura. Circa la metà degli operatori delle gabbie e due terzi degli operatori dei recinti non utilizzano mangimi artificiali per l’alimentazione dei pesci. Le stime del carico di azoto nel lago imputabile all’alimentazione indicano che il contributo dei mangimi all’azoto presente nell’acqua sia basso. Gli allevatori di pesce variano le loro pratiche in termini di tasso e periodo di allevamento e modalità di alimentazione. Anche la produzione per unità di superficie è molto variabile, oscillando tra 500 e 2.000 kg per ettaro10.
A seguire, una lista delle specie comunemente pescate ed allevate in Laguna.
Pesci
Tilapia (Oreochromis niloticus, Oreochromis mossambicus), una delle specie principali nell’acquacoltura, allevata in gabbie e recinti.
Milkfish (Chanos chanos), allevato in acquacoltura.
Carpa comune (Cyprinus carpio), spesso catturata dai pescatori locali.
Persico argentato (Leiopotherapon plumbeus e Therapon plumbeus, perca), una specie autoctona molto popolare tra i pescatori locali. Insieme al ghiozzo rappresenta la grande maggioranza della pesca artigianale.
Carpa testa grossa (Hypophthalmichthys nobilis), introdotta per l’acquacoltura e catturata anche in natura.
Pesce gatto (Clarias spp.), sia allevato che pescato.
Pesce serpente (Channa striata), specie autoctona che prospera nella laguna, si potrebbe allevare.
Ghiozzo bianco (Glossogobius giuris), una specie di piccola taglia consumata localmente.
Testa di serpente gigante (Channa micropeltes), occasionalmente pescata in natura.
Molluschi
Lumache d’acqua dolce (Viviparidae spp.), raccolte per il consumo o come mangime.
Crostacei
Gambero d’acqua dolce (Macrobrachium spp.), pescato in piccole quantità.
Granchi, vari tipi di granchi d’acqua dolce locali sono pescati.
Gamberetti d’acqua dolce (Macrobrachium spp.), comunemente presenti in natura nella Laguna de Bay.
Atyopsis moluccensis, noto come “gambero radar”. Questa specie è originaria dell’Asia e si trova in diverse regioni, tra cui le Filippine. È caratterizzata dalla capacità di filtrare l’acqua per nutrirsi, utilizzando appendici a forma di ventaglio11.
Alghe
Le alghe (Hydrilla verticillata, Chara spp.) sono raccolte per l’uso come fertilizzante e mangime per animali. Alcune sono anche allevate.
La biodiversità della Laguna
La biodiversità della Laguna de Bay è fortemente influenzata dalle condizioni ambientali del lago, dalle attività di acquacoltura e dagli interventi umani, come i programmi di ripopolamento. Nel tempo, la composizione delle specie presenti è cambiata a causa di fattori quali inquinamento, pesca eccessiva e introduzione di specie non autoctone. Nel lago vengono allevate anche anatre, sia in monocoltura che in policoltura, alimentandole con gamberi e gasteropodi pescati nelle acque del lago stesso.
L’acquacoltura nella Laguna de Bay
L’intera filiera dell’acquacoltura è sviluppata nella Laguna de Bay, comprendendo le fasi di avannotteria, nursery e ingrasso. Le principali specie allevate includono tilapia, milkfish, carpe erbivore e pesce gatto (vedi lista precedente). Talvolta, diverse specie vengono allevate in policoltura. Gli avannotti, in particolare di milkfish, spesso provengono dall’Indonesia, causa i prezzi competitivi, oppure da province vicine, per soddisfare la forte domanda di mercato.
La fase di nursery, frequentemente svolta direttamente nel lago, dura circa 45 giorni. Successivamente, il ciclo di ingrasso per le specie filtratrici richiede circa 4 mesi prima che i pesci raggiungano la taglia commerciale e siano pronti per la vendita. In alcuni allevamenti, si somministra una razione supplementare o sottoprodotti locali, come crusca di riso o scarti di pesce, per accelerare la crescita, sebbene ciò non sia una pratica comune.
Produttività media stimata
Recinti: la produttività può variare da 2 a 4 tonnellate per ettaro all’anno, a seconda della densità di popolamento, delle aree con differenti qualità delle acque e delle pratiche di gestione.
Gabbie galleggianti: la produttività può raggiungere 5-10 tonnellate per ettaro all’anno, considerando 1 kg di pesce per m3 d’acqua e il controllo della qualità delle acqua12. Non in tutte le aree della Laguna sono possibili queste produzioni.
La ricchezza delle acque in Laguna sostiene la produzione ittica
Nelle gabbie di 200 m3, è possibile stoccare fino a 10 e più avannotti di tilapia per metro cubo, a seconda delle condizioni ambientali.
La combinazione di nutrienti abbondanti, flora acquatica diversificata, elevata produttività planctonica e ricchi sedimenti rende la Laguna de Bay un ecosistema ideale per sostenere la rapida crescita delle specie ittiche allevate e pescate. Tuttavia, una gestione attenta è fondamentale per prevenire gli effetti negativi dell’eccessiva eutrofizzazione, come la riduzione dell’ossigeno disciolto, che può causare morie di organismi acquatici in determinati periodi.
Le tecniche di gestione dei recinti per pesci nella Laguna de Bay variano significativamente in base all’abilità e all’esperienza degli operatori. La ricerca sulla densità ottimale degli stock e sulla combinazione di specie allevate dipende da numerosi parametri, tra cui la velocità dell’acqua e il contenuto di ossigeno disciolto, che sono tra i fattori più importanti. Tali elementi sono essenziali per determinare la posizione ottimale dei recinti e delle gabbie per pesci, nonché la dimensione delle maglie delle reti utilizzate per il contenimento degli organismi.
Le Filippine affrontano in media 18 tifoni all’anno. Sarebbe utile studiare il modello e l’intensità di quelli che colpiscono l’area per ottimizzare la posizione dei recinti per pesci, collocandoli preferibilmente in sezioni del lago meno esposte a forti raffiche di vento durante la stagione dei tifoni. Inoltre, è importante considerare anche l’accumulo di rifiuti solidi e le ostruzioni causate dalla proliferazione del giacinto d’acqua, che possono compromettere le operazioni di allevamento.
Le dimensioni e la progettazione dei recinti variano, oltre che per le condizioni idrobiologiche di ogni specifica area, anche a seconda delle risorse finanziarie disponibili per gli operatori e delle aree assegnate nel lago. È necessaria una politica mirata che tenga conto della scala economica di funzionamento e dei parametri tecnici appropriati per il posizionamento degli allevamenti, preferibilmente nelle zone più favorevoli. Questa politica dovrebbe anche garantire il mantenimento di una buona qualità dell’acqua, elemento essenziale per la sostenibilità dell’acquacoltura in Laguna13.
La struttura degli allevamenti nella Laguna de Bay
Gli allevamenti nella Laguna de Bay includono strutture di guardia e magazzini su pali situati nelle immediate vicinanze degli impianti di allevamento. Le strutture di contenimento del pesce sono costituite da recinti o gabbie. Sono inoltre presenti alloggi per i guardiani e gli operai delle aziende, nonché spazi destinati ai materiali e ai fattori produttivi. Queste strutture, generalmente costruite in legno e bambù, sono sopraelevate sul livello del Lago e dotate di tetti in lamiera ondulata per proteggere dalle intemperie.
Nella zona esiste una rete ben organizzata che fornisce tutti i fattori produttivi necessari, sia per la costruzione delle strutture che per la gestione degli allevamenti della Laguna de Bay.
Un problema persistente è rappresentato dagli allevamenti illegali, che le autorità hanno più volte demolito. Inoltre, rimane acceso il dibattito sull’equa distribuzione dei diritti di utilizzo delle superfici per acquacoltura. Attualmente, pochi grandi allevatori detengono vaste aree di lago per le loro attività, con aziende che arrivano a occupare centinaia di ettari, mentre molte altre sono di dimensioni molto ridotte. Un ulteriore punto di conflitto è la rivalità tra allevatori e pescatori, che rivendicano l’utilizzo delle superfici lacustri destinate all’acquacoltura. Queste controversie evidenziano la necessità di politiche più inclusive e di una regolamentazione equa per bilanciare gli interessi delle diverse parti coinvolte.
Il marketing del pesce prodotto nella Laguna de Bay
Le attività di pesca e allevamento in gabbie e recinti ittici a Laguna de Bay differiscono in una certa misura nel marketing del loro prodotto. La maggior parte dei produttori (allevatori e pescatori) vende il proprio pesce tramite le consignaciones situate negli approdi e nei mercati di alcuni comuni intorno al lago. La grande maggioranza del pesce pescato ed allevato viene venduto nella vicina area metropolitana14. La consignación è un sistema tradizionale di commercializzazione del pesce ampiamente utilizzato nelle Filippine in cui i pescatori vendono il loro pescato attraverso intermediari, chiamati consignatari. Questi intermediari svolgono il ruolo di broker o distributori, gestendo la vendita del pesce ai mercati, ai grossisti o ai dettaglianti15.
Il sistema della consignación è una parte essenziale della filiera ittica nella Laguna de Bay. Sebbene presenti alcune criticità, offre una struttura organizzata per la commercializzazione del pescato. Tuttavia, per migliorarne l’efficienza e ridurre le disparità di prezzo, sarebbe opportuno implementare sistemi più trasparenti e sostenibili. Questi potrebbero includere un maggior coinvolgimento diretto dei pescatori e l’accesso facilitato ai mercati, riducendo così la dipendenza dagli intermediari16. Bisogna ricordare che il sistema della consignación serve anche per finanziare i produttori in caso di bisogni immediati.
La maggior parte del pesce che transita attraverso le consignaciones della Laguna de Bay viene acquistata da grossisti e dettaglianti. Una piccola parte, invece, è venduta direttamente ai consumatori oppure portata dai consignatari alle aste presso il grande mercato di Navotas, nella Manila Bay, e nei mercati di altre aree.
I grossisti che acquistano il pesce dalle consignaciones della Laguna de Bay lo rivendono principalmente ai dettaglianti e ai consumatori finali nelle zone circostanti il lago. La parte residua del pescato, che non passa attraverso le consignaciones, è venduta direttamente ai grossisti. Questi, a loro volta, forniscono il pesce a trasformatori e dettaglianti locali. I trasformatori lavorano il pescato per produrre alimenti ittici trasformati successivamente distribuiti a rivenditori come supermercati, catene di fast food e ristoranti17.
Conclusione
Con un ruolo centrale nella filiera dell’acquacoltura e della pesca artigianale, la Laguna de Bay fornisce sostentamento a migliaia di famiglie e contribuisce significativamente alla produzione ittica del paese, rappresentando una risorsa fondamentale per la sicurezza alimentare, l’economia e l’ambiente della zona di Manila — una delle maggiori zone urbanizzate del Sud Est asiatico —, e delle Filippine tutte. Le acque della Laguna, grazie a una combinazione di fattori ecologici e ambientali, favoriscono una produttività biologica elevata: alta disponibilità di nutrienti, ecosistema considerate eutrofico, alta presenza di fitoplancton e zooplancton, presenza di vegetazione acquatica (Hydrilla verticillata e il Najas spp.), sedimenti ricchi di detriti organici, cicli stagionali che apportano acqua dolce e salata. Quanto sopra deve essere controllato per evitare un eccesso di eutrofizzazione del lago e conseguenti morie di pesce.
Le risorse ittiche sono consumate principalmente nell’area di Manila con un’ottima catena di marketing. Tuttavia, questo ecosistema unico si trova ad affrontare una serie di sfide crescenti, tra cui ricordiamo le principali come la qualità delle acque, la pesca e l’acquacoltura non controllata, la competizione per l’uso del lago ed i cambiamenti climatici.
Nonostante queste difficoltà, esistono opportunità per garantire la sostenibilità della Laguna de Bay e le proposte non mancano da parte delle autorità e società civile locale. Infatti, già esistono leggi e decreti e numerose azioni pratiche volte al miglioramenti nella gestione delle risorse, come l’applicazione di normative ambientali più rigorose, il controllo degli scarichi industriali e domestici, e la promozione di pratiche di pesca ed acquacoltura sostenibile, le riforestazioni di numerose aree limitrofe al lago, ed altre. Queste iniziative possono preservare l’integrità ecologica della laguna ed avere importanti ritorni economici. Inoltre, il coinvolgimento delle comunità locali nella protezione e nella gestione della laguna è essenziale per il successo a lungo termine.
In conclusione, la Laguna de Bay ha il potenziale per continuare a svolgere un ruolo nella vita economica e sociale delle Filippine ed in particolare della capitale. Con un impegno collettivo da parte del governo, delle comunità e del settore privato è possibile trasformare le sfide attuali in opportunità, garantendo che questa preziosa risorsa possa sostenere le generazioni future. Infatti, attualmente migliaia d’imprese private hanno attività economiche che coprono le filiere della pesca e dell’acquacoltura con buoni risultati economici utilizzando sistemi sostenibili.
Gianluigi Negroni
Note
BAFAR 2022, Philippine Fishery Profile.
Ibidem.
www.globalnature.org/en/living-lakes/asia/laguna-de-bay e llda.gov.ph/ldb-and-its-tributaries/
Ibidem.
LLDA, 3rd Quarterly water quality report, 2024, llda.gov.ph/ldb-and-its-tributaries.
llda.gov.ph/existing-lake-uses/#:~:text=Fisheries%2C%20which%20includes%20capture%20fisheries,FLOOD%20RESERVOIR
Ibidem.
Ibidem.
Ibidem e Israel 2008.
SEAFDEC (2003), Aquaculture practices in Laguna de Bay, Philippines.
Fishipedia, Delmendo (1968); ADB (1984) e Milkfish culture in pens: an assessment of its contribution1 to overall fishery production of Laguna de Bay, by Medina N. Delmendo, Project Coordinator, ASEAN/UNDP/FAO Regional Small-Scale, Coastal Fisheries Development Project.
Inchieste di campo dell’autore dicembre 2024 ed estrapolazioni tramite dati secondari disponibili.
Ibidem Fishipedia.
Israel (2007), The Current State of Aquaculture in Laguna de Bay (PIDS and SEAFDEC).
Ibidem.
The Current State of Aquaculture in Laguna de Bay, SEAFDEC 2007.
thefishsite.com/articles/the-long-and-short-of-milkfish-trading-in-the-philippines, The Long and Short of Milkfish Trading in the Philippines, The fish site.
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