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Dopo tre mesi positivi, si ridimensionano a maggio prezzi e redditività della suinicoltura

Giù le quotazioni dei tagli mentre rimangono stabili quelle dei prodotti stagionati


12, Jun 2023

Dati negativi, a livello congiunturale, per la redditività degli allevatori italiani: a maggio l’indice Crefis del ciclo chiuso risulta in calo dell’1,4%. Ma questo cedimento puntuale, sostanzialmente dovuto alla diminuzione dei prezzi dei suini da macello pesanti, va contestualizzato con il dato tendenziale che è ampiamente positivo: +30,6%. Il mercato di maggio vede, come accennato, un calo delle quotazioni dei suini da macello pesanti destinati a prodotto Dop pari al 4,2% rispetto ad aprile, per un valore di 2,133 euro/kg; mentre la variazione anno su anno resta ampiamente favorevole: +33%.
Per ciò che concerne il ciclo aperto, sempre a maggio, si riscontra una dinamica positiva della redditività dello svezzamento che, grazie ai prezzi dei suinetti di 7kg che, pur stabili, restano su livelli elevati (70,430 euro/capo) e ai costi contenuti degli alimenti ha fatto registrare un indice Crefis in crescita del 2,3% rispetto al mese precedente e del 23,8% nei confronti del 2022. Per la fase di accrescimento si assiste invece a un debole calo della redditività (-0,3% rispetto al mese precedente) dovuta alla stabilità delle quotazioni dei suini da 30 kg che a maggio hanno quotato 4,570 euro/kg (-0,02% il raffronto mese su mese ma +37% la variazione tendenziale) e al costo consistente dei suinetti da 7 Kg a inizio ciclo produttivo. Resta comunque positivo il confronto tendenziale: +36,5%. Infine, la fase di ingrasso, sempre nel periodo preso in esame, vede calare la redditività del 3,3% su base mensile a causa della flessione dei prezzi dei suini pesanti da macello (output di questa fase) e la concomitante crescita dei costi di approvvigionamento dei capi da allevamento; anche in questo caso il confronto con la situazione dello stesso periodo dello scorso anno è positiva e pari a +30,6%.

In maggio il comparto della macellazione segna un andamento favorevole a livello congiunturale nonostante una flessione dei prezzi dei principali tagli. Le cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche sono scese a 6,070 euro/kg per una variazione mensile del -0,7%; rimane positivo il dato tendenziale: +15%. Le cosce destinate al prodotto generico, sempre della tipologia pesante, in maggio sono calate dell’1,2% rispetto al mese precedente segnando un valore di 5,090 euro/kg. Come per le Dop, anche le quotazioni delle cosce generiche mantengono positiva la variazione rispetto al 2022: +10,7%. Per quanto riguarda i lombi i prezzi sono tornati a calare su base mensile: il taglio Padova ha raggiunto a maggio un valore di 4,225 euro/kg (-12,9% la variazione su base congiunturale), mentre il prezzo del taglio Bologna ha perso l’8,1% rispetto al mese scorso attestandosi a 3,950 euro/kg. Positive le variazioni tendenziali per entrambi i prodotti, pari rispettivamente a +15,8% e +18,8%. La redditività del comparto, nonostante la flessione delle quotazioni di alcuni tagli di carne, ha beneficiato del calo dei prezzi dei capi da macello pesanti portando l’indice Crefis a +0,5%; rimane negativo però il confronto con il dato dello scorso anno: -11,8%.

Il mercato del comparto della stagionatura, nel periodo preso in esame, è caratterizzato dalla stabilità dei prezzi dei prodotti stagionati. Nel dettaglio, il Prosciutto di Parma della tipologia pesante stagionato 12 mesi ha quotato 10,700 euro/kg e il prodotto della stessa tipologia ma non tutelato si è fermato a 8,250 euro/kg. Sono ancora positive le variazioni tendenziali per entrambi i prodotti e rispettivamente pari a +6,7% e +20,9%.
Sfavorevole la situazione riguardante la redditività del comparto: -0,1% su base mensile l’indice Crefis che riguarda il prodotto Dop pesante e -0,7%, sempre mese su mese, per il prodotto non tutelato pesante. Questo andamento è dovuto agli aumenti dei prezzi delle cosce fresche utilizzate a inizio stagionatura, a fronte della stabilità delle quotazioni degli stagionati. Anche il raffronto tendenziale non è positivo: le variazioni registrate a maggio sono pari rispettivamente a -18,3% per il Dop stagionato 12 mesi e -1,1% per il generico. Rimane a favore del prosciutto tutelato il differenziale di redditività tra prodotto Dop e generico: +22,8%.


Cos'è il Crefis
Crefis – Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica del S. Cuore diretto dal professor Gabriele Canali – svolge un’attività di monitoraggio e analisi delle filiere suinicole, grazie al sostegno fornito dell’Assessorato Agricoltura della Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, della CCIAA di Mantova.
Oltre a questa attività, il Centro collabora attivamente su progetti specifici con diversi enti, organizzazioni,
associazioni e distretti delle filiere suinicole, dai cereali ai salumi.
crefis.it




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