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Le analisi microbiologiche di alimenti e ambienti produttivi

di Redazione


Lo scorso fine settembre si è tenuta la 6a edizione del convegno dedicato alle analisi microbiologiche di alimenti e ambienti produttivi organizzato da OM Snc. La giornata di studio ha registrato un alto gradimento testimoniato dai 125 presenti tra corsisti e aziende protagoniste delle dimostrazioni pratiche. Nel corso della sessione plenaria gli interventi dei relatori si sono concentrati sulle esigenze nella scelta di un metodo rapido, la sua validità tecnica, la verifica e la validazione dei metodi microbiologici su alimenti nei laboratori prova secondo le norme ISO 16140, e la validità legale dei metodi rapidi nel settore della sicurezza alimentare.
Angela Maiello, specialista in igiene e microbiologia degli alimenti, esperta per l’accreditamento dei laboratori di prova, ha illustrato i passi che un laboratorio deve compiere per introdurre un nuovo metodo analitico, con riferimento alle definizioni specifiche e alle norme quadro da considerare. Ha inoltre sottolineato l’importanza del piano progettuale per avviare il percorso e per una gestione fluida e lineare, limitando timori e remore.
Fabrizio Anniballi, National Reference Centre for Botulism, Microbiological Food Safety and Food-borne Diseases Unit, Food Safety, Nutrition and Veterinary Public Health Department ISS Istituto Superiore di Sanità, dopo aver osservato il costante incremento della domanda di materiale di riferimento per l’analisi microbiologica, i ceppi batterici, ne ha mostrato gli scopi di utilizzo, descritto le caratteristiche che tali materiali devono avere e come possono essere certificate. Ha inoltre illustrato le modalità di preparazione e utilizzo di ceppi batterici per un uso corretto e funzionale, con riferimento ai documenti guida anche di recente aggiornamento, come ILAC P10 e Eurachem AML 2023. Tutto nel rispetto delle regole di Accredia e di ISO 17025.
Olimpia Grilli, biologa, esperta in Assicurazione qualità e auditor interno e di parte terza per schemi ISO 17025 e ISO 15189, ha descritto le caratteristiche dei metodi microbiologici rapidi. Partendo dai contenuti delle dichiarazioni di validazione, ha spiegato quali informazioni possono essere prese in considerazione dal laboratorio che ne vuole fare uso e implementare ai fini dell’accreditamento, anche nell’ottica del servizio al cliente. Ha poi elencato i requisiti del campo di applicazione e delle performance che indicano le potenzialità del metodo e ne forniscono i valori di attendibilità e di robustezza, in confronto ai metodi di riferimento validati da enti preposti come AFNOR, Nordval e simili.
Chiara Marinuzzi e Gaetano Forte, avvocati esperti in Diritto agroalimentare dello Studio legale Avv. Gaetano Forte, sottolineando l’importanza della rapidità ai fini della sicurezza alimentare come supporto di maggiore garanzia per il consumatore e per l’analisi, sia esso l’OSA sia l’autorità competente, hanno evidenziato i riferimenti ai metodi rapidi nelle attuali “leggi alimentari” vigenti, come il Reg. (Ce) 2073/2005 e successive modifiche, e il recente DLgs 81 relativo alle acque. Infine, si sono soffermati sull’incongruenza emersa in recenti casi di controlli ufficiali e relativa controperizia, sulla questione della non sovrapponibilità dei metodi usati che porta a controversie. Si rende quindi necessario un aggiornamento del Reg. 2073: di fatto l’OSA può ricorrere a metodi alternativi equivalenti, ma l’autorità competente dovrebbe utilizzare solo metodi ufficiali.
Ritornando ai metodi rapidi per le analisi microbiologiche, Verena Peggion, Field Marketing Merck Life Science, ha aperto il suo intervento illustrando le modalità di arricchimento dei campioni di microrganismi in terreni di coltura granulari. Ha poi presentato un metodo Real-time PCR validato secondo ISO 16140-2, e quindi completo di dati sulle caratteristiche prestazionali, e i ceppi batterici di riferimento certificati che possono supportare le prove durante la fase di verifica dei metodi secondo la ISO 16140-2 e ISO 16140-3.
Matteo D’Andrea, Product Specialist PCR R-Biopharm Italia, ha illustrato gli attuali requisiti normativi per il controllo dei patogeni alimentari, con particolare attenzione agli alimenti più comunemente coinvolti. Si è poi concentrato sulle caratteristiche e le modalità di utilizzo della tecnica RT-PCR, da alcuni anni una delle più diffuse e utilizzate nelle analisi microbiologiche per la ricerca dei principali patogeni come Salmonella, Listeria ed E. Coli STEC.
Sempre sul tema delle analisi rapide, Nicola Bortoletto, Marketing Manager and International Sales Manager Generon, ha proposto un approfondimento sul ruolo della Real-time PCR (qPCR). Oltre ai metodi proprietari validati ISO 16140, ci sono ormai molte norme ISO basate sull’utilizzo della qPCR o che ne contemplano l’uso, dimostrando l’affidabilità della tecnologia nell’ambito microbiologico. La possibilità di utilizzare sulla stessa piattaforma strumentale kit qPCR proprietari e kit basati sulle indicazioni delle norme ISO può portare indubbi benefici ai laboratori.
Giulia Casini, R&D Senior Scientist Enbiotech, ha sottolineato quanto l’importanza dell’individuazione dei patogeni di origine alimentare e ambientale sia di grande importanza e quanto sia fondamentale poterli individuare in poco tempo e con certezza. Negli ultimi anni le tecniche molecolari di amplificazione degli acidi nucleici hanno registrato un successo crescente e in particolare la Loop-mediated AMPlification (LAMP). Una tecnica che consente di analizzare campioni grezzi, riducendo la loro manipolazione e l’utilizzo di strumenti.
Del futuro dei test sui patogeni alimentari ha parlato Daniela Barbara Superchi, Adriatic Food Pathogens testing Leader bioMérieux, proponendo un nuovo approccio anche nelle analisi microbiologiche con soluzioni rapide e certificate. Soffermandosi sull’utilizzo di strumenti automatizzati e validati per il rilevamento di patogeni alimentari, ha presentato i vantaggi delle innovative soluzioni automatizzate e della RT-PCR che permette l’analisi semplice e rapida (un’ora) per i patogeni.
Anche Irene Giannetti, account sales Neogen, ha posto l’accento su quanto sia importante la tempestiva valutazione del rischio microbiologico in ogni fase della produzione alimentare, in modo rapido e con la certezza del risultato. Ha quindi illustrato i principi di un sistema di sicurezza alimentare basato sul rischio, condividendo le norme aziendali di “efficienza resa semplice” e di supporto alle esigenze del laboratorio.
La parte teorica della sessione plenaria è stata completata da quella pratica con le dimostrazioni dei kit di analisi rapide a cura di Merck, Enbiotech, bioMérieux, R-Biopharm, Generon, Neogen, Or Sell e Bruker.

Prossimo appuntamento
Per la 7a edizione del convegno appuntamento al 27 settembre 2024 con nuovi approfondimenti, aggiornamenti su tecnologie e norme vigenti e le dimostrazioni pratiche dei kit.

>> Link: foodandtec.it



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