Le proposte di ASSOSUINI
Non è un bel periodo per il settore suinicolo. Prima la pandemia da Covid-19, che ha portato un calo dei consumi. Poi la recente avanzata in Italia della Peste Suina Africana, tema su cui Assosuini sta tenendo alta l’attenzione. In questo difficile contesto però non bisogna star fermi a guardare. Ecco perché Elio Martinelli, presidente di Assosuini, propone di realizzare un fondo mutualistico di emergenza, al quale attingere quando la situazione di mercato si fa critica.
Secondo Martinelli, per realizzarlo si deve partire da un paniere di costi con il quale si definisce il costo di produzione della carne suina, periodicamente aggiornato per seguire le variabili di mercato. Quando poi il prezzo medio dei suini diventa inferiore ai costi di produzione, scattano le integrazioni del fondo, evitando che gli allevamenti siano costretti alla chiusura, come spesso purtroppo accade.
Per creare questo fondo salva allevamenti servono però risorse. Il presidente di Assosuini prevede allora nel suo progetto sia che gli allevatori contribuiscano direttamente al sostegno del fondo, sia che l’amministrazione pubblica dia un suo aiuto più consistente. È fondamentale infatti dare sostegno ad un settore indispensabile per le produzioni tipiche dei salumi made in Italy, importanti sia economicamente che come immagine sui mercati di esportazione.
Un altro pilastro per la solidità del progetto è l’orientamento dei consumi, su cui Assosuini vuole fortemente impegnarsi. Lo strumento su cui puntare per raggiungere l’obbiettivo è il Sigillo Italiano. Si tratta di un marchio adottato dal ministero per le Politiche agricole per contrassegnare le produzioni di eccellenza del “Sistema di Qualità Nazionale”. Il Sigillo Italiano può sicuramente valorizzare le carni suine e i prodotti trasformati che ne derivano, dotandoli di una etichettatura di qualità, che rappresenta una marcia in più per conquistare nuove fasce di consumatori.
Queste proposte di Assosuini rappresentano delle nuove opportunità per il settore, ma per realizzarle sarà indispensabile un gioco di squadra che finora è mancato, non solo in suinicoltura. Il successo di questo progetto infatti dipenderà in gran parte dalle alleanze che il settore sarà in grado di stringere in ogni segmento della filiera. Perché l’unione fa la forza, ed è il momento che anche il settore suinicolo se ne renda conto.
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