it en
Risultati
carne

I costi delle materie prime riducono la redditività della suinicoltura

Il mercato dei tagli freschi aiuta la macellazione nonostante gli alti prezzi dei suini da macello

04, Aug 2021

A causa dell’incremento del costo delle materie prime, cala a luglio la redditività della suinicoltura italiana. A mostrarlo è l’Indice Crefis che calcola una variazione del -0,8% rispetto a giugno e del -7,3% per quanto riguarda il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno.
E questo nonostante il buon andamento del mercato dei suini da macello. Il prezzo dei capi pesanti destinati al prodotto Dop, arriva infatti a 1,566 euro/kg, con un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 30% rispetto alle quotazioni dello scorso anno. Si tenga conto però che i prezzi di questo stesso periodo del 2020, erano in forte calo a causa della crisi sanitaria.
Continua la discesa dei prezzi dei suini da allevamento: in particolare, la quotazione dei suinetti di peso di 30 kg è calata dell’11,1% rispetto a giugno, raggiungendo i 3,303 euro/kg; la variazione tendenziale resta comunque positiva e pari al + 53,6%.

In ripresa la redditività della macellazione con l’Indice Crefis che registra un +1,4% rispetto a giugno, favorita dall’aumento delle quotazioni delle cosce fresche che ha smorzato l’effetto negativo dovuto alla crescita dei costi per l’approvvigionamento dei suini da macello. Questa situazione non migliora però il raffronto con il dato dello scorso anno: la variazione resta negativa e pari al 9,5%.
Il mercato delle cosce fresche si mantiene dunque tonico anche a luglio con i prezzi relativi alla tipologia pesante, destinata a produzioni tipiche, in crescita a 4,398 euro/kg, con una variazione positiva rispetto al mese precedente del 4,7%. Anche il raffronto con le quotazioni dello stesso periodo del 2020 risulta favorevole (+32,5%). Ugualmente, a luglio il prezzo delle cosce fresche, sempre della tipologia pesante destinate al prodotto generico, risulta in ascesa del 5,4% a livello congiunturale facendo registrare un prezzo di 3,798 euro/kg. Anche in questo caso la variazione tendenziale è positiva e pari al 38%.
In discesa a luglio invece i prezzi dei lombi che, nella tipologia taglio Padova, fanno registrare una variazione negativa mese su mese dello 0,5%, fermandosi a una quotazione di 3,670 euro/kg, mentre per quanto riguarda la tipologia taglio Bologna il prezzo è diminuito del 6,3% arrivando a 3,210 euro/kg; ma le variazioni tendenziali sono risultate positive per entrambi i prodotti: +11,9% e +13,0%, rispettivamente.

In luglio si registra un aumento della redditività del comparto della stagionatura dei prosciutti. In dettaglio, su base mensile il prodotto Dop pesante mostra un indice Crefis in crescita del +2,1%; mentre per quello non tutelato si registra una variazione positiva del 3,9%. Quest’ultima situazione è dovuta sostanzialmente al calo dei prezzi delle cosce fresche avvenuto a inizio stagionatura. Le variazioni tendenziali restano positive e pari a 21,4% per i Dop e 24,3% per i generici. Scende ma rimane ampiamente positivo (29,3%), cioè a favore dei Dop, il differenziale di redditività tra le due tipologie di produzioni.
Infine, uno sguardo al mercato dei prosciutti. A luglio la quotazione media mensile del Parma nella tipologia pesante cresce raggiungendo un valore di 8,460 euro/kg, con un aumento del 4,1% rispetto al mese precedente, mentre il prodotto generico mantiene invariata la propria quotazione. Le variazioni tendenziali sono invece positive per entrambe le tipologie di prodotto e pari a 8,5% per i Dop e 1,6% per il non tutelato.


CREFIS
www.crefis.it


News correlate