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ISMEA: consumi di carne nei primi nove mesi del 2021

La spesa nei primi nove mesi del 2021: per le carni si può parlare di una buona tenuta

14, Jan 2022

Dopo la ripartenza nel 2020 (+9,8% le carni, +8,3% i salumi, +14,5% le uova) il comparto dei prodotti proteici di origine animale, nel 2021, mantiene le posizioni guadagnate. Le carni e salumi, rispettivamente con +0,2% e +0,8% fanno registrare un ulteriore lieve incremento della spesa, mentre torna sui livelli pre-Covid quella per le uova, che perde 11 dei 14 punti percentuali guadagnati nel 2020. Per queste ultime si tratta di un ripiegamento parzial-mente atteso, considerati gli anomali valori delle vendite dell’anno precedente e il loro graduale ritorno su livelli pre-pandemia.

Per le carni si può parlare di una buona tenuta, grazie al protrarsi della conversione dei consumi “fuori casa” in consumi “in casa”, ma mentre per le carni avicole la spesa si conferma in aumento (+3,1%), per le carni bovine, che in valore rappresentano il segmento di maggiore peso, si delinea un lieve ridimensionamento della spesa (-0,5%) e dei volumi acquistati (-1,5%), che comunque restano superiori rispetto al periodo pre-pandemico (+7,2% la spesa). I consumatori sempre più informati e sensibilizzati su aspetti etico-ambientali, quando possibile, si stanno orientando comunque su prodotti di qualità superiore, con certificazioni chiare su provenienza, tipicità, processi produttivi etici e controllati, con certificazioni bio o anche semplicemente con maggior servizio aggiunto.

Le carni suine subiscono anch’esse una diminuzione importante della spesa su base annua (-5,1%) ma resta anche per loro la situazione di vantaggio rispetto al pre-pandemia (+8,2% la spesa).

I salumi, che già nel 2019 avevano dato segnali di ripresa (+1,4%), e che nel 2020 avevano incrementato le vendite dell’8,2%, nei primi nove mesi del 2021 continuano a registrare un buon andamento delle vendite, con aumenti di spesa rispetto all’analogo periodo 2020 del +0,8%. Anche in questo caso si rileva un cambiamento rispetto alle abitudini acquisite nel periodo di confinamento; infatti, a fare da traino, non sono soltanto i pre-affettati e porzionati disponibili nei frigo a libero servizio (che rappresentano ormai il 58% dei volumi acquistati dalle famiglie) le cui vendite sono aumentate dello 0,6%, ma anche i freschi al banco servito, con +1%.
Tra i salumi, il più acquistato in termini di volume resta il prosciutto cotto, che conferma in valore i livelli del 2020, dopo il +9,6% rispetto al 2019. In aumento invece le vendite di prosciutto crudo (+2,5% dopo il +4,9% del 2020).


ISMEA - Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale
www.ismea.it - www.ismeamercati.it


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