In ballo c’è il futuro della zootecnia bovina da carne, sempre più nel mirino di ambientalisti, animalisti ed intellettuali vegani che, generalizzando, provocano un cortocircuito nell’opinione pubblica, poco e male informata dai media su come realmente operano gli allevatori italiani
In ballo c’è il futuro della zootecnia bovina da carne, sempre più nel mirino di ambientalisti, animalisti ed intellettuali vegani che, generalizzando, provocano un cortocircuito nell’opinione pubblica, poco e male informata dai media su come realmente operano gli allevatori italiani.
Abbiamo partecipato alla videoconferenza di ieri pomeriggio organizzata dal Mipaaf con il tavolo di partenariato – dice Fabiano Barbisan, Presidente dell’AOP Italia Zootecnica - ed abbiamo apprezzato la disponibilità del Ministro Patuanelli a recepire proposte operative per la nuova PAC 2023-2027.
Non ci è dato da sapere però, perché tutte le proposte che da tempo abbiamo sottoposto a lui ed ai suoi uffici, siano rimaste lettera morta e ci si avvii ad un Piano Strategico Nazionale, ricco di finanziamenti ma strategicamente molto migliorabile riguardo interventi per la competitività e sostenibilità della zootecnia bovina da carne, che più di ogni altro settore lascerà sul tavolo, causa la rimodulazione dei titoli disaccoppiati, ingenti risorse economiche a beneficio degli Eco-schemi di cui sarà in minima parte beneficiaria.
Da due anni stiamo lavorando ad un progetto di certificazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica – continua Barbisan - ed abbiamo presentato al Mipaaf il disciplinare “Allevamenti Sostenibili”, in linea con le attese della Commissione europea (Farm to Fork) per utilizzarlo con la nuova Pac, ma non troviamo nessuna traccia negli “Eco-schemi” e nemmeno negli “Aiuti accoppiati”.
Abbiamo costituito una unica AOP nazionale (Associazione di Organizzazioni Produttori) riconosciuta dal Mipaaf, che associa il 90% delle Organizzazioni Produttori riconosciute in Italia, per fare il salto di qualità nella gestione del mercato, aggregando e valorizzando le nostre produzioni, ma non ne troviamo traccia nel Piano Strategico Nazionale, nonostante le raccomandazioni (Tool) della Commissione europea.
Abbiamo un progetto di certificazione della qualità dei nostri bovini ed un Consorzio di promozione della carne con un marchio ombrello che, se aiutato, ci farà recuperare quote di mercato (48% di carne importata in Italia).
Abbiamo organizzato l’Interprofessione (riconosciuta dal Mipaaf) e creato tutte le condizioni per il rilancio della nostra zootecnia, ma non riusciamo a dialogare con il ministero per sviluppare le nostre proposte.
Sembra un ritorno al passato dove l’obiettivo era distribuire a pioggia contributi per accontentare tutti e lasciare qualche obolo in tasca agli agricoltori, per pagare le spese della burocrazia.
Ci appelliamo quindi al Ministro Patuanelli, al quale rinnoviamo la richiesta di un incontro – conclude Barbisan - affinché valuti il nostro progetto di Piano Carni Bovine Nazionale, redatto dagli allevatori per gli allevatori, con l’auspicio che accolga le nostre proposte che vanno anche nella direzione indicata ieri dalle associazioni animaliste ed ambientaliste, con le quali confidiamo di poter collaborare fattivamente, poiché anche noi siamo animalisti e ambientalisti, convinti.
Legnaro (PD), 29 dicembre 2021
Ufficio stampa
AOP Italia Zootecnica
https://www.italiazootecnica.it/