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Richiesta intervento al Ministro Lollobrigida contro provvedimento europeo di criminalizzazione della carne bovina

OI Intercarneitalia ha inviato con urgenza una lettera al Ministro Lollobrigida, per bloccare le ritorsioni della Commissione europea contro la zootecnia bovina da carne, che paragona la carne prodotta alla pericolosità e cancerogenicità delle sigarette

28, Oct 2022

Legnaro (PD), 27 ottobre 2022

Ill.mo On.le Ministro Dr. Francesco Lollobrigida, apprendiamo che domani, 28 ottobre 2022, si terrà una riunione della Sezione Promozione del Comitato per l'Organizzazione Comune dei Mercati Agricoli. Durante questo incontro verrà votata la proposta della Commissione (allegata) per il Programma di lavoro annuale 2023 della politica di promozione dei prodotti agricoli dell'UE (AWP 2023) nei riguardi della quale Le chiediamo di indicare all’ufficio competente PQAI di votare contro la proposta della Commissione perché discrimina la carne rossa e lavorata dalla politica di promozione dei prodotti agricoli dell'UE (un’astensione da parte dell’Italia avrebbe degli effetti pregiudizievoli perché potrebbe favorire l’approvazione della proposta).

Evidenziamo in particolare, il sotto criterio (b) a pagina 28, riguardante il contributo del progetto agli obiettivi del Piano di Controllo del Cancro, laddove si prevede di “incoraggiare il passaggio a una dieta più vegetale, con meno carne rossa [manzo, maiale, carne di agnello e di capra] e carni lavorate e altri alimenti legati a rischi di cancro (es. bevande alcoliche)".

Il mantenimento di questi criteri discriminatori, non solo avrebbe un impatto sull'assegnazione delle sovvenzioni europee nel quadro dei programmi di promozione europei nel mercato interno, ma si rifletterebbe negativamente anche sui settori interessati, sia per i consumatori che per i settori i cui sforzi per migliorare l’allevamento in termini di sostenibilità, in particolare, sarebbe reso invisibile.

Rivolgiamo un appello a Lei Onorevole Ministro, affinché intervenga per bloccare e togliere queste assurde discriminanti, propugnate anche da autorevoli membri dellabCommissione europea e del Parlamento, intenti a favorire lo sviluppo della carne sinteticabe le importazioni di carne da Paesi terzi e che mirano alla distruzione della zootecnia bovina da carne, ignorando il livello di sostenibilità degli allevamenti europei e italiani.

Ci riferiamo, in particolare, al Sig. Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione europea e alla Sig.ra Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, che stanno demonizzando la carne bovina, alla stessa stregua delle sigarette, come già aveva tentato di fare lo IARC – OMS nel 2015, ipotizzandone la cancerogenicità, poi da loro stessi smentita, notizia data in pasto alla stampa internazionale che, per fare contenti animalisti e ambientalisti, ne ha scritto di ogni tipo, con titoli a tutta pagina, per scoraggiare il consumo di carne, salvo poi scrivere dei trafiletti, dopo la rettifica.

I Governi di Francia e Italia hanno deciso con grande coraggio e lungimiranza di puntare alla “Sovranità Alimentare”, consapevoli che, come sta succedendo per l’energia e la tecnologia, un Paese, un Popolo, non è libero, se deve dipendere da altri Paesi che per valori, libertà e democrazia, nulla hanno a che vedere con la Costituzione europea. Il nostro sistema di allenamento protetto di bovini da carne eccelle per:
- La professionalità degli operatori;
- Il livello di benessere animale raggiunto;
- La qualità e certificazione dell’alimentazione zootecnica;
- L’utilizzo del farmaco, unicamente per salvare animali ammalati, come avviene per l’uomo;
- Il reale impatto ambientale (emissioni ina atmosfera) e la compensazione totale con la manutenzione e salvaguardia del territorio;
- L’importanza delle proteine nobili animali, nella crescita dei bambini, lo sviluppo dell’intelletto, la longevità della popolazione.
- L’importanza della zootecnia tutta per i servizi ecosistemici resi gratuitamente in termini di mantenimento del territorio, soprattutto per le aree interne ove l’allevamento è l’unica forma di gestione del territorio possibile.

Abbiamo provato in tutti i modi a discutere con ambientalisti e animalisti per fare fronte comune su metodi e sistemi di allevamento a loro tanto cari, per verificarli congiuntamente allo scopo di dimostrare cosa “è bene” e cosa è “male” per animali e ambiente, pronti ad intervenire verso i nostri associati per eventuali miglioramenti. Da parte loro nessuna risposta, poiché alimentano finanziariamente le loro associazioni con contributi e donazioni, sollecitate da immagini cruente di allevamenti, che noi per primi condanniamo, poiché portano discredito alla stragrande maggioranza di allevatori onesti.

Ad ambientalisti e animalisti non interessa collaborare, hanno una missione da compiere: far chiudere la zootecnia bovina da carne. Insinuare che la “carne è cancerogena” è un regalo fatto a costoro. È questo che vogliamo per la nostra Europa, per l’Italia? Apriremo le porte alla carne prodotta negli Stati Uniti, dove la somministrazione degli estrogeni per la crescita dei bovini sono legali mentre in Europa sono da codice penale? Importeremo carne da Paesi terzi dove la deforestazione non fa nemmeno più notizia?
Daremo credito e soldi a multinazionali per produrre cibo sintetico, processato in laboratorio?


L’atteggiamento della Commissione europea è assurdo poiché dovrebbe favorire la promozione della carne bovina, incentivando l’informazione su quella di qualità, ottenuta con applicazione di disciplinari riconosciuti e controllati, con l’obiettivo di dare vantaggi economici alle aziende di allevamento per:
- Disporre di risorse finanziarie per migliorare il sistema di allevamento protetto, la tecnologia il benessere animale, la qualità dell’alimentazione, il clima, i trasporti, l’uso del farmaco e molte altre condizioni che altrimenti difficilmente verrebbero attuate;
- Evitare di aumentare le produzioni per tentare di compensare i maggiori costi di produzione delle materie prime e dell’energia.

Nel leggere le azioni della Commissione europea, sembra che la pandemia non sia mai esistita, che la guerra in Ucraina non sia mai scoppiata e che le materie prime cosrino come tre anni fa.

Contiamo su di Lei per ripristinare la verità sul sistema di allevamento dei bovini da carne e, nel ringraziarla per l’attenzione, Le inviamo le nostre più vive cordialità.



Il Presidente del Comitato Nazionale dell’Industria di Trasformazione
Dr. Serafino Cremonini


Il Presidente dell’Interprofessione e del Comitato Nazionale dei Produttori
Alessandro De Rocco



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