In recupero la redditività della macellazione sostenuta dal mercato dei lombi. Per il Prosciutto di Parma prosegue la fase sfavorevole
Bene a giugno la redditività del comparto allevatoriale suinicolo italiano: il ciclo chiuso fa registrare un indice Crefis in aumento del +1,5% a livello congiunturale; il raffronto con il dato dello stesso periodo del 2022 resta molto favorevole: +33,3%. Il miglioramento dell’ultimo mese è dovuto al calo dei costi per le materie destinate all’alimentazione suina, risultato più forte della flessione dei ricavi per la vendita dei capi da macello pesanti; oltre agli oneri elevati sostenuti a inizio ciclo produttivo per l’acquisto dei suinetti. Infatti, il mercato dei capi da macello pesanti destinati al circuito tutelato, a giugno, ha segnato un calo delle quotazioni medie mensili dell’1,8% il che ha portato il valore a 2,096 euro/kg; la variazione tendenziale resta comunque positiva e pari a +26%.
Anche la fase di svezzamento – nella tipologia di allevamento a ciclo aperto – mostra redditività in aumento: l’indice Crefis registrato a giugno è pari a +2,2% mese su mese (+42% la variazione tendenziale). Ciò è dovuto sostanzialmente al calo dei prezzi degli alimenti suini in quanto la quotazione dei capi da 7 Kg, sempre nel mese di giugno, resta ferma a 70,430 euro/capo (+30% il raffronto con i valori dello scorso anno). Anche per la fase di accrescimento la redditività a livello congiunturale aumenta dello 0,8% (+39,3% a livello tendenziale), nonostante il prezzo medio mensile dei suini da 30 Kg sia sceso in giugno a 4,543 euro/kg: -0,6% su base mensile, ma +42% su base annua.
La fase di ingrasso, sempre a giugno, mostra, a livello congiunturale, una stabilità dell’indice di redditività che è sostenuto, anche in questo caso, dal calo dei prezzi delle commodity per l’alimentazione suina. Resta comunque ampiamente favorevole il raffronto con la situazione del 2022: la variazione tendenziale è pari a +33,3%.
Il mercato della macellazione, a giugno, segna una flessione nei prezzi medi mensili. Più specificatamente, per le cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche, la quotazione nel mese preso in esame risulta pari a 6,008 euro/kg (-1% la variazione congiunturale). Resta favorevole la variazione rispetto allo scorso anno: +12,2%. Anche le quotazioni delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni non tipiche, sempre a giugno, sono in calo dello 0,8%, scendendo a 5,050 euro/kg; positiva la variazione tendenziale (+7,9%). Buon momento invece per le quotazioni dei lombi, trainati dal tipico aumento stagionale dei consumi: il Taglio Padova fa registrare un aumento del 2,7% (4,340 euro/kg il valore medio mensile); il Taglio Bologna cresce del 7,3% (4,240 euro/kg il prezzo medio mensile). Sempre per i lombi, positive anche le variazioni tendenziali rispettivamente pari al +17,9% e +28,5%. Sul lato della redditività il comparto, a giugno, segna un moto positivo a livello congiunturale mostrando l’indice Crefis a +1,6%, ma la tendenza rispetto allo scorso anno è ancora sfavorevole (-8%).
Andamenti eterogenei a giugno per i prezzi del comparto della stagionatura dei prosciutti crudi. Il Prosciutto di Parma a 12 mesi ha mostrato una quotazione media mensile ferma a 10,700 euro/kg; la variazione tendenziale resta positiva e pari a +6,5%. Mentre la quotazione del prosciutto stagionato non tipico ha guadagnato a giugno l’1,1% su base mensile, raggiungendo i 8,340 euro/kg (+21,8% la variazione tendenziale).
Situazione simile per la redditività: il prosciutto Dop stagionato 12 mesi sconta la stabilità dei prezzi del periodo e i costi elevati di approvvigionamento delle cosce fresche a inizio stagionatura, perdendo così l’1,4% su base mensile. Al contrario la redditività del prosciutto generico viene, seppur lievemente, favorita dall’aumento congiunturale dei prezzi e mostra a giugno l’indice Crefis a + 0,3% su base mensile ma il dato tendenziale è negativo (-1,2%). Resta comunque a favore del prodotto tutelato il differenziale di redditività tra le due tipologie di prosciutti: +20,8%.
Fonte: CREFIS
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