ASSOSUINI organizza un convegno che riguarda il futuro delle imprese che fanno produzione suinicola DOP.
Assosuini organizza un convegno che riguarda il futuro delle imprese che fanno produzione suinicola DOP. Si intitola “Genetica dei prosciutti DOP, quale futuro per la filiera?” e si terrà il 7 ottobre presso la Sala consiliare del Comune di Curtatone, in provincia di Mantova. Per chi non dovesse riuscire a partecipare di persona, sarà possibile partecipare in video conferenza.
L'urgenza di questo convegno nasce dall’esigenza di fronteggiare un provvedimento Ministeriale che riguarda tutta la produzione suinicola. In parole povere, tutte le aziende che desiderano far parte dei due principali consorzi di produzione DOP - il San Daniele e il Prosciutto di Parma - devono chiedere ed ottenere l’approvazione anche della linea genetica femminile dei suini, precedentemente non inserita nel disciplinare di produzione.
Come abbiamo già fatto presente negli scorsi giorni, quello che è a rischio è il futuro di tutta la filiera di produzione suinicola. È quindi doveroso porre questa situazione alla massima attenzione pubblica e degli addetti ai lavori e soprattutto trovare una soluzione.
Su 25 richieste di autorizzazione della linea femminile e maschile, il Ministero delle politiche agricole tramite il CREA ha dato un preavviso di bocciatura a 23 richieste, senza dare spiegazioni approfondite. Pare che solo ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini) e un’altra azienda del nord siano stati ammessi.
Cosa significa tutto ciò? Che probabilmente più dell’80% dell'attuale produzione di animali destinata alla produzione DOP suina, rischia di sparire. A meno che non si adeguino in meno di un anno, come prevede il decreto ministeriale.
Chi conosce minimamente questo settore sa però che per un adeguamento di genetica servono almeno tre anni. A meno che non si decida di abbattere e macellare tutte le scrofe, come nei casi di emergenza sanitaria, dove si pratica il ripopolamento delle scrofaie. Il che è estremamente difficile nei tempi e soprattutto economicamente dannoso. Per questo tutto l’80% di filiera al momento resterebbe fuori.
Con questo convegno, Assosuini chiede al ministro Patuanelli di fermare la procedura e di ridiscutere la situazione, sedendosi ad un tavolo comune per capire meglio modalità e soprattutto tempistica. Un primo incontro col ministero già c’è stato nei giorni scorsi e, ad eccezione dei due direttori dei maggiori consorzi DOP (San Daniele e Parma), tutte le altre aziende hanno richiesto di ridiscutere e rinviare questa decisione.
Assosuini sente l’urgenza di fare informazione attraverso questo convegno perché a pagare maggiormente le conseguenze di questo provvedimento saranno gli allevatori, che vedranno vanificati anni di lavoro e risorse economiche.
“L’ANAS dovrebbe testare le linee genetiche che gli allevatori italiani vorrebbero utilizzare nel circuito tutelato DOP”, sottolinea Elio Martinelli, Presidente di Assosuini: “Pertanto non solo animali iscritti al Libro Genealogico, ma soprattutto gli ibridi commerciali che rappresentano quali la totalità della suinicoltura italiana.”
Forse, arrivati a questo punto, sarebbe il caso di rivedere assieme al Ministero tutta la filiera DOP. “Questa per noi è un valore”, conclude Martinelli: “Ma deve essere una filiera vera, realmente controllata.”
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