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B/Open anticipa le principali novità del regolamento europeo sul biologico

Verso la rassegna di Veronafiere dedicata al biofood (9-10 novembre)

14, Oct 2021

Entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio, con un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista da Bruxelles, a causa della pandemia. Il regolamento europeo 2018/848, questo il riferimento legislativo alla riforma UE sul bio, introduce importanti novità in materia e consente di dare nuovo impulso al settore “organic”, senza tuttavia incidere particolarmente sulla sburocratizzazione, uno dei grandi nodi irrisolti quando si parla di legislazione comunitaria e desiderio di semplificazione.
Le novità del regolamento UE sul biologico sono state affrontate questa mattina nel webinar organizzato da B/Open — rassegna b2b dedicata al bio-food, in programma a Veronafiere i prossimi 9 e 10 novembre — in collaborazione con Assocertbio, l’associazione nazionale degli organismi di certificazione del bio.
Il nuovo regolamento, illustrato da Giuseppe Paesano, rappresentante dell’Ufficio Agricoltura biologica e sistemi di qualità alimentare nazionale e affari generali del ministero delle Politiche agricole, apre alla «certificazione dei Gruppi di operatori, estende il campo di applicazione dei prodotti certificabili, come ad esempio le pollastrelle biologiche, regola la certificazione dei mangimi e degli insetti».
I confini del biologico, dunque, in parte si estendono, per includere tre macro categorie, sintetizzate da Emanuele Busacca, Regulation manager di IFOAM Organics Europe: «Prodotti agricoli vivi o non trasformati, incluso il materiale di riproduzione vegetale; prodotti agricoli trasformati ad uso alimentare; mangimi». Viene inoltre regolamentato l’uso del sale bio, mentre sono ribaditi alcuni grandi divieti, «come le colture idroponiche, che non possono essere annoverate nel biologico, o il divieto degli ogm e di tecniche di clonazione», ricorda Busacca, che rivela anche i tempi di gestazione del Regolamento UE 2018/848, in fase di elaborazione dal 2011.
L’azienda biologica, in base al nuovo regolamento comunitario, «dovrà essere dotata di un sistema di gestione bio, all’interno del quale l’operatore dovrà essersi munito di misure pratiche preventive e precauzionali» sottolinea Riccardo Cozzo, presidente di Assocertbio. «Le misure preventive dovranno garantire la conservazione della biodiversità e la qualità del suolo, le misure per la prevenzione e la lotta contro gli organismi nocivi e le malattie e le misure che devono essere adottate per evitare effetti negativi sull’ambiente, sulla salute degli animali e sulla salute dei vegetali. Le misure precauzionali, invece, dovranno essere adottate al fine di evitare la contaminazione da parte di prodotti o sostanze non autorizzati per l’uso nella produzione biologica conformemente al presente regolamento e di evitare la commistione di prodotti biologici con prodotti non biologici».


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