“Foto di famiglia” a Siena in Piazza del Campo. Allevatori e animali, immortalati anche nell’affresco del Buon Governo, sono tornati da protagonisti come al tempo dei mercati medioevali
Sui mattoni rossi di Piazza del Campo protagonisti per un giorno, come ormai tanti secoli fa, gli allevatori di Cinta Senese e i loro animali, a celebrare una razza che a pochi passi più in là, all’interno del Palazzo Comunale di Siena, nella Sala della Pace, trova evidenza nel famosissimo affresco del Buon Governo (1338-1339) di Ambrogio Lorenzetti. In una meravigliosa fusione di tinte, di figure e di paesaggio, viene rappresentato appunto il Buon Governo, espressione, cosciente e realistica, di una sintesi poetica dell’idealizzazione delle attività produttive, compresa l’agricoltura e della piena armonia della campagna con la città.
Su quella parete, fra i vari episodi che illustrano le attività agricole, è raffigurato un esemplare di Cinta, inequivocabile la fascia bianca su un mantello scuro, che viene condotto dal porcaro verso il mercato, che si teneva proprio nella Piazza del Campo, dove si narra venisse utilizzata per ripulire il granellame caduto dai banchi.
Così oggi l’evento “La Cinta Senese torna in Piazza del Campo“ ha visto protagonisti gli oltre 80 associati del Consorzio di Tutela con le loro famiglie, provenienti da tutta la Toscana, accompagnati da esemplari di Cinta, riuniti nel bel mezzo della Piazza, avvolti dai nove spicchi voluti dai Noveschi, che portano al Gavinone con la sua scultura dell’Allegoria della Vita. Una foto (autore Luciano Valentini), destinata a diventare storica che vuole essere la sintesi di un impegno e di una passione, una presa di coscienza della realtà che rappresentano.
Sono i Porcari Toscani, come indica il nuovo logo che contraddistingue il Consorzio, e che nella denominazione così esplicita, forte e vera riporta alle origini di un’attività che si tramanda immutata da generazioni, costituendo da sempre un settore importante dell’economia agricola e pastorale: «Altri — affermano orgogliosi — hanno piantato ciò che noi mangiamo, noi piantiamo ciò che altri mangeranno. Possa il cibo di qualità rimanere una forma di celebrazione, non negazione della vita!».