Nel 2021 buona la performance a volume e a valore e incremento della produzione del +12,9%
Come noto, nel 2020, la crisi pandemica ha avuto un forte impatto sull’industria alimentare. Infatti, le restrizioni determinate dalla gestione della crisi sanitaria hanno portato alla chiusura pressoché totale del canale Horeca, la chiusura dei banchi gastronomia nella GDO per lungo tempo e il calo dell’export.
Tuttavia, la necessità di incrementare considerevolmente il tempo trascorso tra le mura domestiche, lo smart working, l’impossibilità di accedere alla ristorazione hanno determinato un incremento della spesa alimentare del +7%, tra cui l’incremento nel consumo di salumi confezionati in vaschette o sotto forma di tranci. Secondo i dati di IRI, il mercato dei salumi, nel 2020, ha conosciuto nella distribuzione organizzata un incremento del +3,2% a volume e del +6,3% a valore.
Nel 2021, si conferma un andamento positivo per il comparto. Infatti, il mercato dei salumi è ulteriormente cresciuto con un incremento delle vendite del +4,7% a volume e del +4% a valore.
Per quanto riguarda in modo specifico la categoria dei salamini, nel 2021, essa ha continuato a mostrare un andamento positivo sia a volume che a valore segnando un +5,3% a volume e un +5,3% a valore. La produzione certificata dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, in particolare, ha avuto nel corso del 2021 un andamento positivo nonostante alcuni mesi in flessione, chiudendo l’anno con un incremento del +12,9% (4.485.096 Kg) rispetto al 2020, anno che a sua volta si era già chiuso positivamente rispetto a quello precedente con un incremento del +8,3%. Continua quindi la crescita di questa eccellenza italiana a cui i consumatori accordano sempre più la propria preferenza in quanto riconosciuto come salume di qualità superiore, dal gusto inconfondibile, prodotto con materia prima 100% nazionale.
Per quanto riguarda la Distribuzione, nel 2021, l’86,3% della DOP è stata distribuita nel canale moderno e il 13,6% nei restanti canali, tra cui l’ho. re.ca., che recupera peso in termini percentuali rispetto all’anno precedente (5%).
Per quanto riguarda l’Export, i volumi anche per il 2021 sono in crescita e si conferma che ben il 28% del prodotto viene venduto all’estero, una percentuale ormai consolidata negli ultimi anni. Ciò significa che la DOP è riuscita a crearsi un proprio mercato nei paesi esteri e una fedeltà nei consumatori.
I principali Paesi esteri di destinazione del prodotto si riconfermano quelli dell’Unione Europea, Germania in primis, seguita da Belgio e Austria.
«Considerando la varietà di salami di qualità che esistono nel nostro Paese, riteniamo che questi numeri e in questo preciso momento — commenta Lorenzo Beretta, presidente del Consorzio Cacciatore Italiano — siano davvero soddisfacenti. Il Salame Cacciatore Italiano è un prodotto che incontra il gusto di una vasta e variegata platea di consumatori.
Fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi, il lavoro svolto dal Consorzio Cacciatore Italiano, costantemente impegnato nella promozione di programmi per migliorare la qualità della produzione in termini di sicurezza, caratteristiche chimiche/fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto tutelato».
La comunicazione dei dati di produzione e vendita è un’iniziativa che rientra nel programma di “Enjoy the authentic Joy”, il progetto promozionale e informativo che unisce tre consorzi agroalimentari per la tutela dei salumi DOP e IGP, cofinanziato dall’Unione Europea e rivolto al mercato italiano e belga. La campagna prevede la promozione delle seguenti eccellenze gastronomiche italiane: Mortadella Bologna IGP, Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, Zampone Modena IGP e Cotechino Modena IGP.